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Amanita phalloides, l’Angelo della morte

Amanita phalloides foto Franco Mondello

Autunno 2018: nuova e ricca stagione su tutto il territorio nazionale per la produzione fungina. Il protocollo, ormai divenuto classico, si ripete, come ogni anno, nei minimi particolari: i “funciari” (raccoglitori di funghi), cestino, bastone e scarponi, “sciamano” a centinaia nei boschi alla ricerca delle prelibatezze stagionali: “ovoli” e “porcini”, dimenticando le più elementari norme relative alla raccolta ed al consumo dei “nostri amici del bosco”, “deliziandosi” con la ricerca indiscriminata di quanto, nascosto tra le foglie del sottobosco, si presenta con la classica forma del fungo e, quindi, potenzialmente utile per dare un tocco di classe alla tavola per il pasto serale a fine giornata. Il protocollo si ripete, purtroppo, anche per le conseguenze spesso spiacevoli ed irreversibili verso le quali numerosi incauti raccoglitori vanno incontro: “Rocca di Papa, famiglia avvelenata dai funghi: morti i due nonni, gravi altri tre…” la notizia diffus...

Rubroboletus demonensis

Rubroboletus demonensis. Foto G. Vasquez

Una nuova specie siciliana dal portamento “demoniaco” Articolo pubblicato su “MicoPonte” n. 11 Anno 2018 Introduzione Ancora una volta la bella terra di Sicilia si rende protagonista di un ritrovamento eccezionale che porta la firma, come primo raccoglitore e coautore, del noto micologo di “casa nostra” Gianrico Vasquez(1); si tratta di un boleto dai colori “fiammeggianti” presentato ufficialmente al mondo scientifico internazionale il 4 maggio 2017, dalle pagine della prestigiosa rivista americana “Fungal Diversity”. Le caratteristiche morfocromatiche generali che lo accomunano, nell’aspetto complessivo, al noto Rubroboletus satanas ed alle altre specie del gruppo, conferendogli un portamento a dir poco “demoniaco”, unitamente ad una serie di fortuite coincidenze, come, ad esempio, il luogo del suo ritrovamento, hanno consentito alla equipe di studio formata dai micologi internazionali G. Vasquez, G. Simonini, T.Y. Svetasheva, M. Miks̆ìk e A. Vizzini, di...

Questione di rispetto – Libri per la legalità

“La dignità non si compra, si conquista e si difende”. Sono le parole di un imprenditore calabrese che sta denunciando in un’aula di tribunale i suoi aguzzini, uomini della ‘ndrangheta reggina che lo minacciavano ed estorcevano. E questo è anche uno dei passaggi del libro ‘Questione di rispetto’, Rubbettino Editore, in cui l’autore il giornalista Giuseppe Baldessarro racconta la storia di Gaetano Saffioti, imprenditore di Palmi e testimone di giustizia dal 2002. E’ la storia umana e giudiziaria di un uomo che, di fronte alla prepotenza della ‘ndrangheta che lo aveva privato della sua vita e del suo lavoro, denuncia i suoi aguzzini che lo stritolavano con pizzo e minacce. “Volevo capire il percorso che lo aveva portato alla denuncia, e attraverso le carte delle inchieste e i racconti che lui fa emerge un percorso di consapevolezza – spiega l’autore, Giuseppe Baldessarro giornalista di La Repubblica – Scatta qualcosa quando si comincia a rendere conto che q...

Nel 1548 a Messina nasce il “Primum ac Prototypum Collegium Societatis Jesu” inizio dell’Università cittadina

Fig.3 - La Bolla datata 16 novembre 1548 del Pontefice Paolo III istitutiva del “Messanense Studium Generale”

Nel 1548 a Messina nasce il “Primum ac Prototypum Collegium Societatis Jesu” inizio dell’Università cittadina Premessa Con questo breve saggio si intende affrontare, per gli aspetti essenziali, gli avvenimenti relativi alla nascita dello Studium di Messina e alla presenza in città della Compagnia di Gesù dal 1548 che ne determinò i presupposti con il suo Collegium prototypum. Si intende così consentire al lettore interessato all’argomento di acquisire elementi d’informazione su quegli avvenimenti gloriosi per la città di allora, perché possano essergli di stimolo per ulteriori conoscenze sul rapporto culturale e istituzionale istauratosi in quegl’anni tra Messina e l’Ordine dei gesuiti e lungo quella complessa collaborazione, seguire la nascita dell’Università. Anno 1548, la città accoglie i Gesuiti Placido Samperi s.j. nella sua “Iconologia della gloriosa Vergine Madre di Dio Maria protettrice di Messina” pubblicata nel 1644, descrive così, dopo un sec...

Lentinus tigrinus (Bull. : Fr.) Fr. 1825

Lentinus tigrinus

Un fungo dall’aspetto tipicamente “tigroso” per il quale, a ragion veduta, ha origine il suo nome scientifico. Nonostante sia dotato di imenoforo a lamelle, viene stranamente inserito nell’ordine Polyporales nel quale sono tipicamente ospitati funghi con imenoforo a tubuli e pori. Lentinus tigrinus, protagonista della nostra “Riflessione Micologica”, presenta un caratteristico portamento pleurotoide che, a prima vista, può facilmente orientare la determinazione degli esemplari verso le specie appartenenti al genere Pleurotus, dalle quali differisce per alcune tipicità come, ad esempio, la conformazione del filo lamellare che è caratterizzato da un andamento dentellato che è specificatamente indicativo del genere Lentinus; la presenza sul cappello e sul gambo di numerose squamette di colore nerastro; il residuo del velo parziale che, nei giovani esemplari, si presenta sotto forma di cortina posizionata nella zona apicale del gambo. Genere Lentinus Fr. 1825 Al genere, ...

​​​​​​​‘Requie a l’anema soia… I morti non fanno paura’

… anzi! “A egregie cose il forte animo accendono l’urne de forti…” L’intitolazione di una delle commedie di Eduardo, quella del 1926, che mi dà il titolo, ed il raccordo con gli immortali versi del Foscolo sono assolutamente pertinenti con la serata colta voluta da Accademia Culturale Zanclea e da ADSeT e si attagliano strettamente alla sensibilità intellettuale della Relatrice da esse chiamata a disquisire su Eduardo, la prof.ssa Rosa Foti Migneco Docente emerita di Lettere italiane presso vari istituti scolatici del Nord Italia, approdava poi e vi  concludeva la carriera in  quello che fu il prestigioso Istituto Magistrale ‘E. Ainis’ di Messina.

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Agaricus urinascens (J. Schäff. & MØller) Singer 1951

Agaricus urinascens

Come comunemente avviene per le numerose specie fungine appartenenti al genere Agaricus, viene identificato e conosciuto su tutto il territorio nazionale con la denominazione volgare di Prataiolo in considerazione dell’habitat prettamente praticolo ove fa la propria apparizione, a seconda delle varie fasce territoriali, già dalla primavera prolungandola fino ad autunno inoltrato, mettendosi prepotentemente in mostra per le notevoli dimensioni che solitamente raggiunge. E’ possibile localizzarlo, specialmente quando l’erba dei prati è ancora bassa, a notevole distanza presentandosi, per la particolare crescita in forma gregaria di numerosi esemplari, come tante macchie bianche scintillanti tra le varie sfumature del verde dei prati. L’avvistamento di una stazione di crescita consente facilmente di realizzare un buon bottino assicurando un apprezzato conviviale per molti commensali. Storia della denominazione del Genere Agaricus Il nome del genere risale al 1753 e fu adottat...

Tricholomopsis rutilans, l’Agarico dalla chioma rossa

Comunemente conosciuto con la denominazione volgare di “Agarico dalla chioma rossa”, in considerazione del meraviglioso colore rosso-prugna che lo caratterizza, è solito fare la sua apparizione, quale fungo saprofita, sui ceppi marcescenti nei boschi di conifere, già dall’inizio dell’estate protraendo la propria crescita, in rapporto alla tipologia climatica delle stazioni di crescita, fino ad autunno inoltrato. E’ caratterizzato dalla grande variabilità cromatica che va dai colori aranciati a quelli violacei con sfumature di colore prugna-lampone. Incontrarlo nei boschi, per chi come noi predilige la raccolta a fini scientifici e non gastronomici, costituisce particolare soddisfazione che induce a soffermarci su una nuova “Riflessione Micologica”. Genere Tricholomopsis Singer 1939 (1) Al genere appartengono funghi omogenei (quando la carne del cappello e del gambo presenta struttura similare tanto da rendere difficile la netta separazione tra i due elementi), ligni...

Phellinus torulosus, una poliporacea dalle grandi dimensioni

Phellinus torulosus

Le molteplici sfaccettature del bosco, unitamente alla variabilità dei suoi colori che da una stagione all’altra ne modificano radicalmente l’aspetto presentandolo in una meravigliosa e sempre diversa cornice, ci invitano, anche nella fredda stagione invernale, spinti dalla sempre costante “febbre del fungo”, ad effettuare lunghe e salutari passeggiate che spesso ci portano a piacevoli incontri con specie fungine interessanti, rare, dall’aspetto particolare o, come recentemente avvenuto (febbraio 2018), dalle dimensioni eccezionali: Phellinus torulosus, una comune poliporacea a larga diffusione territoriale che a volte, come nel caso specifico, raggiunge dimensioni apprezzabili, ci fa gioire per il fortuito ritrovamento divenendo, al contempo, protagonista della nostra “Riflessione Micologica”. Genere Phellinus Quél. 1886 Il genere ospita numerose specie, alcune delle quali recentemente riposizionate nel genere Fuscoporia, a crescita pluriennale (quando l’accrescim...

Coprinus comatus, il fungo dell’inchiostro

Corpinus comatus

Premessa Siamo pienamente convinti che una diversa denominazione volgare, quale “arbiter elegantiarum”, con espresso riferimento all’eleganza che il suo portamento gli conferisce, sarebbe ben appropriata ed alla stessa stregua di quella con la quale, per la sua caratteristica deliquescenza che lo porta, a maturità, a secernere un liquido nerastro molto simile all’inchiostro, lo fa identificare, ormai da sempre, appunto, quale “fungo dell’inchiostro”, denominazione, tra l’altro, perfettamente calzante e pienamente identificativa delle sue ben note caratteristiche. Coprinus comatus vuole essere un’altra delle meravigliose specie fungine che fa la propria apparizione, unitamente a Calocybe gambosa, Hygrophorus marzuolus, Marasmius oreades, le numerose specie del genere Morchella ed altre, nel periodo primaverile prolungandola sino ad autunno inoltrato. Lo si incontra con facilità, spesso in gruppi di numerosi esemplari, stante la sua notevole diffusione territoriale...

Morchella esculenta, prelibatezza primaverile

Morchella esculenta

Premessa E’ considerato il fungo primaverile per eccellenza ed ha il privilegio di essere il primo a porgere il suo saluto alla primavera, è molto ricercato ed apprezzato per le sue qualità organolettiche e gastronomiche tanto che gli estimatori attendono con ansia la stagione propizia alla sua fruttificazione per riversarsi nei boschi alla sua ricerca. Unitamente ad altre specie del genere Morchella e di altri generi affini, fa parte di un gruppo di funghi ricercati e conosciuti sia dai micologi, sia da quanti altri, pur non avendo competenze micologiche specifiche, si dedicano alla raccolta dei funghi per uso alimentare [Ferrari, 1991]. Appartiene alla classe Ascomycetes (1) che raggruppa funghi che sviluppano le spore all’interno di “sacche, astucci” normalmente di forma allungata, similari al baccello di un pisello, chiamati aschi (dal greco askòs, piccolo sacco, otre) [Miceli, 2018].   Genere Morchella Dill. ex Pers., (1794) Al genere appartengo funghi terricoli, di...

Calocybe gambosa, il fungo di San Giorgio

Inonotus tamaricis superficie sterile

Articolo pubblicato su “Passione Funghi & Tartufi” n. 81 Maggio 2018 Premessa Comunemente noto, a quanti, conoscendolo, lo apprezzano per le sue ottime qualità gastronomiche, con la denominazione volgare di Fungo di San Giorgio, derivante dalla tipicità del periodo di crescita che lo lega alla ricorrenza della festività del Santo, è solito fare la sua apparizione nei boschi nel periodo primaverile, facendo sì che la sua ricerca sia appannaggio di pochi estimatori che lo cercano, nel periodo di fruttificazione, in maniera costante sempre nelle medesime stazioni di crescita, ove in forma gregaria, si riproduce in numerosi esemplari. Genere Calocybe Kühner ex Donk 1962 Al genere appartengono funghi simbionti, terricoli omogenei (quando cappello e gambo presentano una struttura cellulare similare tanto da presentarsi attaccate tra di loro, con difficoltà ad essere separati in maniera netta), con imenoforo a lamelle, caratterizzati da portamento tricholomatoide o collibioide (...

Abballati, abballati

‘Volteggiando tra le note’: Serata danzante con cena sociale, è la indovinata denominazione con cui Angelo Miceli ha definito l’evento di sabato 21 aprile, svoltosi presso il Royal Hotel della nostra città, con esito decisamente felice grazie all’indefesso impegno del presidente di ADSeT. Non solo ballo, come si potrebbe equivocare ad una frettolosa lettura di questa denominazione, bensì danza, ovvero l’esibizione magistrale di due ballerini di primordine, dal curriculum internazionale: Chiara Consulo e Benedetto Sanò, che, incuranti delle limitazioni osteoarticolari umane, quasi volando a disfida della gravità, hanno volteggiato superbamente sulle note di ogni tipo di danza non solo di quelle diffusamente in voga nelle sale da ballo, ma pure nello scorrere dei tempi.

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Ars gratia artis

  Il motto latino che suona come “l’arte per l’arte”, ovvero l’arte fine a se stessa: la bellezza per la bellezza, è forse rimasta una delle poche cose pulite della nostra epoca, per lo meno quando la si fruisce ben lontani dai mercanti d’arte! E così la offre e la gode ADSeT; ieri, 6 marzo 2018, se ne è avuta la ‘cartina di tornasole’: rubo, parafrasandoli, i versi del mio amato Carducci “alta, solenne (nel suono e nella voce), vestita di nero (nell’abito da cerimonia), riguardo a ciascuna delle due Maestre, ha echeggiato la voce di Emy Spadaro sull’onda del magistrale accompagnamento musicale di Grazia Maria Spuria nella cornice ineguagliabile del sacro edificio di S. Maria di Porto Salvo – degno di una valorizzazione che la nostra città, a torto, non dà alla sua imponenza architettonica – e lì si è celebrata, come si è detto, l’arte per se stessa sulle note eterne di Mozart, Durante, Franck, Caggini, Bach, Rossini, Stradella, Verdi, Cilea, Gou...

Sarcoscypha coccinea (Grey) Boud. 1885

Sarcoscypha coccinea

Articolo pubblicato su “Passione Funghi & Tartufi” n. 80 Marzo 2018 Un piccolo ascomicete dalla forma particolare e dai meravigliosi colori che, ancora una volta, confermando la nostra teoria che vuole accomunare, limitatamente alla forma ed alle numerose sfumature cromatiche che li caratterizzano, i nostri “amici del bosco” ai fiori, ai quali, riteniamo, i primi possono essere paragonati senza minimamente sfigurare, ci fornisce lo spunto per questa nuova “Riflessione Micologica”. E’ opportuno, prima di addentraci nella trattazione della specie, fare delle precisazioni di ordine generale che ci consentano di meglio affrontare l’argomento visto che, diversamente a quanto sinora abbiamo fatto, ci accingiamo a trattare di un fungo appartenente alla classe Ascomycetes. I funghi, in considerazione della diversità con cui producono le spore, sono divisi in due grandi classi: Basidiomycetes e Ascomycetes. Alla prima (Basidiomycetes) appartengono funghi che sviluppano le sp...

Il preside dei “Due Mondi”

Associazione Dirigenti Scolastici e Territorio ed Accademia Culturale Zanclea, ovvero A.D.S.e.T. ed A.C.Z., in ossequio alle proprie finalità istitutive, hanno sentita viva l’esigenza di offrire al Mondo del culto della cultura e dell’identità civica l’esperienza valoriale che donava alla loro attenzione Colui che sul sito di Accademia Culturale Zanclea il sottoscritto ha denominato come il preside dei “Due Mondi”. Di due mondi, di fatto, ha porto testimonianza Carlo Davoli nel suo ‘Un respiro lungo otto anni’, che, su preghiera dei due Sodalizi, lo ha visto intrattenere, nel finalmente mite pomeriggio di questo 16 marzo 2018, i Presenti su una tematica valoriale dal punto di vista umano (il suo) e dal punto di vista sociale (il mondo nel quale viviamo).

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A casa di Verga e Capuana

L’ultima gita dell’Associazione Culturale “Archimede” ha toccato, nella giornata di domenica 25 febbraio, due centri rinomati della geografia verghiana: Vizzini, dove il genio catanese nacque il 2 settembre (o il 31 agosto) del 1840, forse nella contrada di Tebidi, e Mineo, città natale di Luigi Capuana, non molto distante da Vizzini. Impeccabile, come al solito, la regia del professore Pietro Cavallaro. A Vizzini siamo arrivati alle 10,30 di una mattinata piovigginosa (ma meno di quanto si temeva), accolti da due splendide guide che, muovendo dalla policroma scalinata in maiolica, ci hanno subito illustrato, con assoluta competenza, storia, personaggi e luoghi significativi della cittadina. Già, in pullman, chi scrive aveva dato qualche rapida informazione sul Verga: siciliano tosto, catanese spertu e donnaiolo impenitente (a Milano, contese al Carducci il primato nei salotti. e nelle alcove, delle signore altolocate); paladino della famiglia come trincea dei valori (cont...

La serenata

La serenata cioè canto in una notte serena è un canzone con accompagnamento musicale di vari strumenti, eseguita di sera o di notte, sotto la casa della donna amata per renderle omaggio ossia per manifestarle i propri sentimenti. Essa è, anche una breve composizione vocale e strumentale destinata a essere suonata o cantata all’aperto, una canzone o romanza melodica di contenuto amoroso, una composizione musicale di carattere sinfonico ed in più tempi. Nel passato la serenata ha un grande significato nella vita sentimentale delle giovani coppie di fidanzati. Infatti, per dimostrare il proprio amore, il giovane innamorato si improvvisa poeta scrivendo direttamente dei versi oppure dedica all’innamorata delle poesie altrui  o ancora si impegna a cantare una simpatica e appassionata serenata sia direttamente sia con l’ausilio di un complesso musicale. L’avvento di radio e televisione nonché lo sviluppo dell’informatica modificano in modo significativo gli usi ed i costum...

Inonotus hispidus (Bull.) P. Karst 1879

Inonotus hispidus

Accade spesso, come altre volte abbiamo avuto modo di affermare, che una salutare passeggiata nel centro cittadino possa essere motivo di simpatici incontri con specie fungine interessanti: Inonotus hispidus, ha attirato la nostra attenzione mettendosi piacevolmente in mostra sui pioppi che popolano i viali, purtroppo degradati, della storica Villa Dante nella città di Messina. Si tratta di un vistoso fungo parassita che si associa a diverse colture arboree di latifoglie assumendo la tipica conformazione di una mensola. Appartenente al genere Inonotus, viene inserito nel gruppo informale dei Polipori, gruppo estremamente eterogeneo e polifiletico (quando le specie inserite nel gruppo non discendono da un unico antenato), che ospita specie fungine caratterizzate da imenoforo a tubuli non asportabile dalla carne soprastante con la quale forma un insieme strettamente omogeneo; i pori, a seconda delle varie specie, possono essere di forma regolare, arrotondata o irregolare e più o men...

Amanita muscaria, il fungo delle fiabe

Amanita muscaria, esemplari in habitat

Articolo pubblicato su MicoPonte n. 10 – 2017 Introduzione E’ il “fungo delle fiabe” che con il suo meraviglioso cappello rosso vivo, rosso-scarlatto, ricoperto da numerosi fiocchetti bianchi, vivacizza i colori del bosco nel periodo autunnale. Deve la sua notorietà, senza ombra di dubbio, alla simbologia fiabesca, fumettistica e cinematografica che ha senz’altro contribuito a consolidare la sua fama di fungo malefico e velenoso per antonomasia, spingendosi oltre i confini della realtà ed esaltando in maniera eccessiva la sua effettiva pericolosità. In effetti, in considerazione delle sostanze chimiche che contiene, si tratta di un fungo tossico che provoca intossicazioni anche di una certa entità generalmente risolvibili con un pronto intervento medico ma non è mortale come nell’immaginario collettivo viene considerato. Genere Amanita Pers. (1797) Al genere appartengono sporofori ben differenziati e facilmente individuabili, limitatamente alla loro posizione siste...

Molto Rumore Per Nulla” 1: La Demolizione Del Collegio S. Ignazio E Della Chiesa Di S. Maria Della Scala Di Messina

Chi si trova a passare per Piazza Cairoli nota sul marciapiede lato destro del palazzo dei magazzini OVS, su un espositore, l’immagine fotografica di un bell’edificio di antica architettura corredata dal seguente  breve commento  esplicativo: “In questo sito al posto dell’intero attuale edificio nel 1925 i Padri Gesuiti fecero erigere il complesso ‘Collegio S. Ignazio’, progettato dall’architetto Antonio Zanca (che progettò anche il Palazzo Municipale)…Nel 1933 fu anche realizzata l’annessa chiesa di S. Maria della Scala sempre nello stesso stile a tre navate, due torri campanarie e tre cupole… L’attività scolastica comprendeva: scuole elementari,medie, ginnasio, liceo classico e scientifico per un complessivo di circa 450 alunni. L’intero edificio fu demolito nel 1975.” Il passante, se ha meno di cinquanta anni di età e pertanto non ha memoria visiva dell’esistenza a Messina di quell’edificio che vede raffigurato, è informato che fu “demolito...

Fior da fiore

Piace ai Convenuti ed agli Assenti cogliere un ‘fior da fiore’ del concerto di giorno 22 dicembre 2017 presso la Basilica Cattedrale di Messina, e se pure non è possibile trascrivere i suoni melodiosi e i virtuosismi di alto livello della prestazione artistica degli Esecutori, il richiamo ai messaggi verbali – di taglio religioso, e non secondariamente laico per tutti includere –  conforta quella aspirazione alla pace invocata a motto della serata: “È natale per tutti: abbracciamo la pace nel mondo sulle ali della musica”. Per questo, dunque, è qui piaciuto richiamare in lingua italiana solo il fior da fiore estratto dai detti messaggi (non è infatti una traduzione dalla lingua straniera in cui i prestigiosi brani si offrono, né un riassunto!): messaggi universali prodotti nel tempo e nello spazio, in tutte le loquele europee. Va qui in contesto doverosamente enfatizzata la prestazione di grandissima qualità degli Artisti: Agnese Carruba, Cecilia Foti, e Federica ...

Infundibulicybe geotropa (Bull.) Harmaja

Infundibulicybe geotropa - Foto Nicolò Oppicelli

Una stagione, quella dell’autunno 2017, avara di piogge e caratterizzata da una persistente siccità protrattasi per lungo tempo che ha, ovviamente, influito negativamente sulla crescita fungina, deludendo i numerosi micofagi che sono stati, così, privati delle prede più ambite: ovoli e porcini. A questi consigliamo, al fine di rifarsi del mancato bottino, di rivolgere la propria attenzione, nel periodo del tardo autunno, sperando in un cambiamento di tendenza nella fruttificazione fungina, ad un fungo che, anche se non da tutti conosciuto, viene da sempre considerato ottimo commestibile: Infundibulycibe geotropa. E’ stato conosciuto, ed ancora continua ad esserlo, con la denominazione di Clitocybe geotropa, abbandonata nel 2003, a seguito della creazione, da parte di Harmaja, del nuovo genere Infundibulicybe. Genere Infundibulicybe Harmaja 2003 Si tratta di un genere di nuova, istituzione, creato appositamente per ospitare quelle specie fungine appartenute al genere Clitocybe...

La lettura salverà gli uomini dall’asservimento totale

Secondo le acquisizioni più recenti della neuropsichiatria e dell’antropologia (F. Facchini, Evoluzione, uomo e ambiente, Torino 1988), sarebbe in atto, da alcuni decenni, a partire della seconda metà del secolo scorso, un’effettiva «mutazione antropologica» nel mondo occidentale, e soprattutto in Italia, causata dalla diffusione capillare della televisione e quindi dell’informatica (computer, smartphone ecc.), nonché dalla contestuale, e direttamente proporzionale, atrofizzazione dei tradizionali canali  della comunicazione scritta  (libri, giornali ecc.). Non si tratta tanto della funzione diseducativa della televisione (affrontata da Pasolini, nei primi anni Settanta del secolo scorso e sempre attuale tuttavia), quanto di un evento di portata straordinaria che rischia di travolgere la nostra vita e i modelli culturali vigenti, compreso quelli della democrazia, della libertà, della dignità della personalità umana ecc. Si sarebbe, infatti, passati da una cultura del...

Carles Puigdemont

Cosa ci rivela la sua grafia? Balzato improvvisamente sulle pagine di tutti i giornali, nominato in tutti i notiziari europei e non solo, onnipresente sui social di cui ama servirsi, Carles Puigdemont è diventato un personaggio  che suscita molta curiosità e molti  interrogativi da parte dell’opinione pubblica su chi sia veramente e sulla bontà delle sue idee, delle sue aspirazioni e del suo operato. Lo strumento dell’analisi grafologica si rivela a volte prezioso in questo tipo di indagine  per riuscire a “scalfire”  la superficie del personaggio pubblico  e scoprire tra le righe quali siano realmente le strategie di vita, il tipo di intelligenza, la propensione all’azione, l’attenzione ai sentimenti, la capacità di leadership, l’affidabilità, ecc. de “l’uomo che ha fatto tremare la Spagna” Nato ad Amer, un piccolo paese catalano, nel 1962,  è il secondo di otto fratelli. La sua è una famiglia semplice e umile di grandi lavoratori dediti all’arte ...