Articoli

Messina, la trasformazione del confine terracqueo: 1598-1621

Dalle mura urbiche alla prima Palazzata di Jacopo Del Duca. L’imperatore Carlo V accompagnato dal viceré Ferrante Gonzaga, durante  la sua  breve permanenza a Messina nel 1535, per dare un più razionale assetto a quel territorio della Corona spagnola in continua crescita demografica ed economica,  collocato sul principale fronte di scontro tra Spagna e Impero Ottomano, disponeva  la realizzazione di importanti trasformazioni urbanistiche che ne modificarono  la fisionomia che in quei primi anni del Cinquecento permaneva ancora con caratteristiche medievali . Le recenti conquiste della flotta di Solimano sulla costa africana, il territorio di Algeri nel 1529, l’isola di Rodi nel 1522 abbandonata dai Cavalieri dell’Ordine militare di S. Giovanni rifugiatisi a Malta, consentivano agli Ottomani di controllare le rotte commerciali del Mediterraneo orientale.  Il “pericolo turco” rappresentava uno dei principali problemi esistenziali dei siciliani e dei messinesi i...

Il CINEFORUM ORIONE  di  Messina

festeggia  sessant’anni di vita Nato nel 1963, per iniziativa di Ubaldo Vinci (cui, di recente, è stata conferita la carica di “Presidente onorario) e di un gruppo di appassionati di cinema (tra cui vorremmo ricordare almeno il compianto Pino Corallo), il “Cineforum Don Orione” (ora semplicemente “Orione”) è l’associazione culturale cinematografica più longeva di Messina (e tra le più antiche d’Italia) ed ormai l’unica della città; una vera e propria “istituzione”, con i suoi sessant’anni di ininterrotta attività, che proprio quest’anno sta “festeggiando”. Ha assunto questa denominazione perché è nato – e per moltissimi anni ha svolto la sua attività –  presso il “Cinema Orione”, annesso all’Istituto Don Orione di Messina, in seguito alla cui chiusura (nel 2000) si è dovuto “spostare” in altri locali, fino all’attuale “storico” cinema Lux, che è stato “recuperato” alla città, diventando la sede operativa dell’As...

“C’è ancora domani”, la voce sociale di Paola Cortellesi 

C’è bisogno di storie vere, di affrontare temi di attualità con la capacità di attrarre e fare discutere qualsiasi, differente, persona. Ne ha bisogno il cinema, quello delle sale e del grande schermo, rimasto debilitato dalla pandemia, e anche la comunità umana, ogni giorno. Paola Cortellesi, con il suo primo film da regista “C’è ancora domani”, è riuscita a ricreare questo equilibrio, questo nuovo stupore e senso di partecipazione. Lo dimostrano non solo i Premi ottenuti (Biglietto d’oro 2023, e i premi ricevuti durante l’ultima Festa del Cinema di Roma: Premio del Pubblico, Premio Speciale della Giuria e Menzione speciale Migliore Opera Prima), ma soprattutto il dibattito che dal 26 ottobre anima le piazze reali e quelle dei social.  La scelta artistica di realizzare il film in bianco e nero non è legata semplicemente al periodo storico in cui la vicenda di Delia/Paola Cortellesi, in una Roma liberata, è ambientata, il secondo dopoguerra. A dare colore ci pen...

Leucocoprinus fragilissimus

Leucocoprinus fragilissimus

Raro ritrovamento boschivo sui Monti Peloritani di Angelo Miceli & Carmelo Di Vincenzo Articolo pubblicato su RdM (Rivista di Micologia), 2022: 65 (3): 87-94 Premessa Abbiamo avuto modo, in precedenti nostri contributi micologici, di evidenziare come, da diversi anni ormai a questa parte, si stia assistendo alla trasmigrazione di varie specie fungine dalle aree tropicali di origine verso le regioni del mediterraneo dove sembra abbiano trovato una situazione ambientale ideale alla loro fruttificazione e diffusione. Ricordiamo, tra i nostri precedenti ritrovamenti, a mero titolo indicativo, Amylosporus campbellii (Berk.) Ryvarden (1977) [Cfr. Miceli et al., 2020] Inonotus rickii (Pat.) D.A. Reid (1957) [Miceli & Di Vincenzo in fase di pubblicazione]; ritrovamenti, questi, che uniti ai numerosi altri di varie specie fungine segnalati dagli studiosi di micologia, lasciano facilmente dedurre come le specie tropicali si stiano facilmente acclimatando alle nostre latitudini costituend...

Un Evento Storico Nell’oasi Di San Pier Niceto

San Pier Niceto, il comune dell’entroterra tirrenico della provincia di Messina a una trentina di chilometri dalla città capoluogo, si segnala viepiù come luogo accogliente, aperto, luminoso, ricco di splendori artistici – le sue dieci chiese, perlopiù settecentesche, conservano affreschi, statue, altari barocchi di eccezionale bellezza – e di incantevoli paesaggi naturali. Ieri sera, a incrementarne il fascino, vi si è svolto un evento che scavalca di fatto ogni altra contingenza locale, messinese e siciliana, per proiettarsi decisamente nella storia: l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico Nastasi, su impulso, in ispecie, dell’assessore alla cultura Giuseppe Ruggeri, ha concesso all’unanimità la cittadinanza ordinaria allo scrittore, artista e drammaturgo Emilio Isgrò, noto in Italia e all’estero, anche per la rivoluzione delle famose «cancellature». Quanto dire, in primis, che San Pier Niceto ha acquisito di fatto, con questa iniziativa, un...

Il contributo immateriale delle piante all’avanzamento della civiltà.

Corbezzolo, l'albero italico

In tutte le culture e in ogni epoca la vita dell’uomo si è intrecciata indissolubilmente, tanto sul piano materiale quanto su quello simbolico, alla vita delle piante, sia singolarmente considerate, sia fra loro aggregate a formare prati, siepi, macchie, foreste. Oltre al sostentamento e agli altri benefici tangibili che da sempre hanno assicurato al genere umano (vedi mia nota del 6 maggio 2023 apparsa su questo stesso sito), esse sono anche servite a concepire e trasmettere idee fondamentali sull’origine della vita e sue varie manifestazioni, chiamando in causa aspetti religiosi, magici, scaramantici, rituali, artistici, filosofici, poetico-letterari. Con incursioni in campi insospettabili come l’architettura, l’ingegneria, la genetica, la chimica, la climatologia, fino a coinvolgere da ultimo la psicologia, l’economia, l’organizzazione sociale, la politica. Un campo sterminato, come si vede, che un trattato non basterebbe a sondare come dovuto. È giocoforza, pertant...

Amanita ponderosa – studio morfologico e filogenetico

Amanita ponderosa

Studio morfologico e filogenetico di una raccolta dalla Sicilia di Amanita ponderosa e considerazioni sullo stato delle conoscenze della serie Amidella a livello globale di Angelo Miceli, Carmelo di Vincenzo, Marco Della Maggiora L’articolo completo, in forma originale, è stato pubblicato su “Micologia Toscana” Bollettino dell’Associazione Gruppi Micologici Toscani (AGMT), Anno 2022, n.43: 9-33 Riassunto Gli autori presentano i risultati dello studio approfondito di una raccolta di Amanita ponderosaeffettuata nel territorio dei Monti Nebrodi, nel Comune di Ficarra (Messina, Sicilia), confermando la presenza di tale specie sul territorio italiano anche su base filogenetica. Lo studio, oltre che morfologico, propone anche un confronto della sequenza ITS ricavata dalla raccolta con quelle delle specie attribuite alla serie Amidella al momento disponibili. Contestualmente, vengono riportate alcune considerazioni sulla serie Amidella a livello globale, discutendone lo ...

Quanto siamo consapevoli della nostra totale dipendenza dal mondo vegetale?

In alcune note apparse su questo stesso sito, ogni volta che si è offerta l’occasione, ho fatto accenno al rapporto che intercorre tra noi umani e le piante, evidenziando anche il nesso causale e temporale. In questa sede mi propongo di ritornare sul tema in forma più ampia ed organica, sia pure nei limiti che mi sono imposti onde non appesantire più di tanto la lettura. Per introdurre l’argomento, riformulo le domande tante volte rivolte alle scolaresche che ho frequentato molti anni fa: “Cosa in concreto ci offrono le piante”? “Potremmo vivere senza di esse”? Ricordo che i ragazzi interpellati si sforzavano di elencare i prodotti e i benefici singoli avuti in dono dal mondo vegetale: ossigeno, frutta, verdura, legno, difesa idrogeologica e poco altro. Al termine del dibattito, tutti insieme si conveniva che la risposta sarebbe potuta essere molto più semplice e concisa, del tipo: “Le piante ci mettono a disposizione tutto quanto ci serve per vivere e condurre...

L’infinito di Leopardi: dalla «siepe» dei limiti recanatesi all’«immensità» illimitata dell’essere

“A tutti coloro che amano la letteratura e, in particolare, agli studenti e ai professori di tutte le Scuole Secondarie di Secondo Grado e dei Dipartimenti umanistici dedico, con un pizzico di orgoglio cariddoto, questa nuova (e forsanche rivoluzionaria) interpretazione del più famoso idillio della letteratura italiana.“ Giuseppe RANDO La critica letteraria non è un’attività divinatoria né tampoco creativa, bensì una disciplina condotta sui testi, secondo parametri e modelli codificati, a fini perlopiù conoscitivi, valutativi, descrittivi, comunque anti-impressionistici. È anche assimilabile a un’indagine poliziesca sempre aperta e mai portata a compimento. Giuseppe Petronio era solito parlare dell’opera d’arte come di uno scrigno che si apre con molte chiavi (cioè con molti metodi critici), ma giammai tanto da svelare totalmente e a tutti il suo tesoro. La metafora – indovinata invero – rinvia alla concezione laica, moderata, possibilistica, relativistica de...

La scomparsa del quartiere di Terranova conseguenza della ribellione di Messina alla Spagna del 1674

Messina in un tempo di crisi politica, economica e sociale L’economia siciliana nei primi anni del secolo XVII si regge prevalentemente sulla produzione del grano negli estesi latifondi (i feudi) del centro e dell’ovest dell’isola e della seta nei territori attorno alle città di Messina, Catania e Palermo. Messina controlla politicamente e amministrativamente un vasto comprensorio il “Distretto del Val Demone” esteso tra il fiume Alcantara a sud e la cittadina di Tindari a nordovest ed esercita una forte influenza commerciale oltre lo Stretto nei centri della Calabria meridionale. La città dello Stretto in quei decenni ha una elevata autonomia politica e commerciale grazie a franchigie, esenzioni e facilitazioni fiscali e amministrative di cui gode fin dal XIII secolo concesse dai sovrani in cambio di frequenti ingenti donativi e nel tempo mantenuti attraverso l’istituto giuridico della conferma da parte del sovrano. Essa si ritiene quasi una repubblica autonoma all...

Cosa ho imparato da Piero Angela

Queste righe vogliono essere un piccolo omaggio ad uno dei personaggi pubblici contemporanei che più ho seguito ed apprezzato per le sue rare qualità umane e professionali: garbo, modestia, impegno civico, vastità del sapere, coerenza nei comportamenti, molteplicità d’interessi, chiarezza espositiva congiunta a rigore scientifico, esposizione accattivante anche di argomenti complessi, serenità e coraggio nell’affrontare la malattia e la morte (ricordo ancora con commozione la lettera d’addio vergata di suo pugno poco prima di lasciarci).  Pochi, ritengo, siano le persone che non hanno conosciuto Piero Angela e le sue variegate attività. A costoro basta ricordare alcuni dati essenziali: 42 libri sugli argomenti più disparati, scritti in solitario, col figlio Alberto, con amici e collaboratori; 34 serie televisive che lo hanno visto autore e conduttore dal 1968 al 2022; 5 videocassette enciclopediche per ragazzi su natura, animali e astronomia; 5 grandi collane DVD sulla...

Hydnum repandum L. (1753)

Hydnum repandum Foto Angelo Miceli

di Angelo Miceli & Carmelo Di Vincenzo Comunemente conosciuto, su tutto il territorio nazionale, con la denominazione volgare di “Steccherino dorato”, con la quale si è soliti fare riferimento anche ad altre specie fungine appartenenti allo stesso genere, Hydnum repandum, specie polimorfa per la variabilità della forma, delle dimensioni e del colore [Papetti et al., 2004] a crescita ubiquitaria, indifferentemente nei boschi di latifoglie, aghifoglie o misti, risulta essere facilmente riconoscibile soprattutto per la particolare conformazione dell’imenoforo che evidenzia numerosi piccoli aculei molto serrati e per diversi altri particolari cui faremo riferimento nel corso della nostra “Riflessione Micologica”. Genere Hydnum L. nom. sanct. Sp. pl. 2: 1178 (1753) Autore sanzionante: Fries, Syst. mycol. 1: 397 (1821) Specie tipo Hydnum repandum L. nom. sanct. Sp. pl. 2: 1178 (1753) Etimologia: Hydnum dal greco ὔδνον (hýdnon) = tubero. Si ritiene che il nome ...

Inonotus rickii

Inonotus rickii

Nuovo ritrovamento in Sicilia a Rometta Marea (ME) di Angelo Miceli e Carmelo Di Vincenzo L’articolo completo, in forma originale, è stato pubblicato su “Micologia Toscana” Bollettino dell’Associazione Gruppi Micologici Toscani (AGMT), Anno 2021, n. 3: 45-55  Premessa Siamo ormai abituati, anche sulla scorta dei nostri precedenti ritrovamenti riferiti ad altre interessanti e rare specie fungine, alle numerose sorprese che il territorio messinese riserva agli studiosi di micologia: protagonista del presente contributo è Inonotus rickii, interessante specie lignicola di origine tropicale appartenente al gruppo informale dei polipori, oggetto di nostri recenti ritrovamenti, che è solita fruttificare ormai da alcuni anni nel territorio messinese. Nei primi giorni del mese di agosto dell’anno 2019 gli autori ricevono la segnalazione della crescita di una specie fungina a conformazione quasi perfettamente globosa e saldamente attaccata al substrato: un albero vivente di Alb...

Podoscypha multizonata (Berk. & Broome) Pat. (1928)

di Angelo Miceli, Carmelo Di Vincenzo, Francesco Mondello L’articolo completo, in forma originale, è stato pubblicato su “Rivista di Micologia” Bollettino dell’Associazione Micologica Bresadola, Anno 2022, 65 (1): 71-78 Riassunto Gli autori descrivono un ritrovamento effettuato nel territorio boschivo dei monti Peloritani, nel Comune di Tripi, nel territorio metropolitano della città di Messina, di Podoscypha multizonata, specie lignicola originaria da aree tropicali, ambientata in Europa ma considerata rara ed inserita, in alcuni paesi, nella Red list delle specie a rischio di estinzione (Læssøe & Ibarguren, 2014). Introduzione Ancora una volta il territorio boschivo dei monti Peloritani regala, agli studiosi di micologia, il ritrovamento di una bella e interessante specie fungina a crescita lignicola che è solita fruttificare alla base o sulle radici interrate di vecchie querce (Quercus spp.) o, a volte, di faggio (Fagus sylvatica) o, anche, genericamente, di col...

Come l’uomo ha fatto della Terra un mondo artificiale

Una notizia apparsa sull’autorevole rivista inglese Nature alla fine del 2020, poi ripresa in tutto il mondo da giornali e testi specializzati, è di quelle che lasciano increduli. Ecco di che si tratta.  Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Ambientali e Forestali dell’istituto israeliano Weizmann, centro di ricerca fra i più prestigiosi al mondo, la specie umana avrebbe messo a segno quell’anno un record non comune: il peso dei manufatti disseminati sulla superficie terrestre nel tempo (fabbricati, strade, ferrovie, porti, aeroporti, ecc.) avrebbe per la prima volta superato quello di tutti gli esseri viventi in atto presenti sul pianeta (piante, funghi, alghe, batteri, animali, uomo compreso), sia pure al netto dell’acqua contenuta nei loro tessuti. La cifra finale, calcolata, a quanto pare, con rigorosi metodi scientifici e con ridotti margini di errori, è perfino difficile da immaginare: 1.100 miliardi di tonnellate (in...

C’era una volta la “Festa degli alberi” 

Il 21 novembre di ogni anno è dedicato in Italia alla così detta “Giornata nazionale degli alberi”, istituita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio con la legge 14 gennaio 2013, n. 10, in sostituzione della più antica “Festa degli alberi”, andata nel frattempo in disuso.  Scopi dichiarati all’art. l, primo comma, della legge 10 sono: perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno 2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico, la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani. A fronte di obbiettivi tanto ambiziosi ci si aspetterebbe uno spiegamento di forze all’altezza del compito e una forte mobilitazione dell’opinione pu...

Che fine ha fatto la vecchia questione meridionale?

Prendendo le mosse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (l’ormai famoso PNRR, il progetto con cui l’Europa ha destinato all’Italia oltre 220 miliardi, di cui 82 da riservare al Mezzogiorno in qualità di area depressa), due lavori apparsi alla fine del 2021 (in verità non molto valorizzati dai mezzi d’informazione) hanno riportato in auge un argomento scomparso da anni dal dibattito politico e culturale nazionale: “la questione meridionale”. Uno di essi (un articolo apparso su quotidiani italiani intitolato Divario Nord-Sud) è del sociologo Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma; l’altro (un libro di 185 pagine intitolato Una Profezia per l’Italia, Ed. Mondadori) vede come autori i professori emeriti Ernesto Galli della Loggia e Aldo Schiavone, entrambi storici e saggisti.  Il contributo di De Masi, in particolare, ha il pregio di esprimere in cifre il divario tra le due a...

Chlorophyllum molybdites

Chlorophyllum molybdites

Specie tossica d’oltre oceano ambientata in Sicilia Articolo pubblicato su MicoPonte, Anno 2022 n. 14: 37-45 Introduzione In questo contributo viene trattato un taxon esotico, tipico e molto diffuso nei paesi extraeuropei quali la parte meridionale del Nord America, l’America centrale, l’America del sud, l’Africa, il Madagascar, l’Oceania fino alle isole del Pacifico [Brunelli, 2009]. Alla luce dei numerosi ritrovamenti degli ultimi anni, possiamo affermare che questa specie sia solita fruttificare in maniera abbondante e con una certa frequenza nella zona costiera della Sicilia orientale, un fenomeno che nella nostra regione si può ad oggi riscontrare per numerose altre specie ad analoga tipicità. Chlorophyllum molybdites ha una conformazione morfologico-strutturale molto simile a tutte leMacrolepiota del gruppo rhacodes, oggi inserite nel genere Chlorophyllum, ma in particolare la somiglianza è condivisa con la più nota Macrolepiota procera, buon commestibile,...

La più grande invenzione dell’umanità, fonte di traguardi inimmaginabili e di immani disastri.

Qual è, secondo voi, la più grande scoperta messa a segno dall’uomo nel corso della sua storia plurimillenaria?  È la domanda che rivolgevo spesso ai ragazzi di scuola media o di liceo negli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso, quando mi recavo presso gli Istituti scolastici a parlare di ecologia, una disciplina allora poco nota e ancor meno praticata. Com’è facile immaginare, le risposte alla domanda data erano le più disparate, anche in relazione all’età e alla preparazione degli studenti: la scrittura, l’elettricità, il motore a scoppio, il telefono, la radioattività, la relatività di Einstein, gli antibiotici, il calcolatore elettronico, e così via. Curiosamente, nessuno dei ragazzi interpellati ha mai pensato alla ruota, la cui invenzione viene collocata dagli studiosi di storia antica in Mesopotamia intorno al 4.000-3.500 a. C. ad opera dei Sumeri. Eppure, a ben riflettere, nella sua semplicità, essa rappresenta una delle più straordinarie conquiste dell...

Suillus granulatus (L.) Roussel (1796)

Suillus granulatus Foto Angelo Miceli

É una delle numerose specie fungine a tipica crescita autunnale conosciuta, sull’intero territorio nazionale, con la denominazione volgare di “Pinarolo” o “Pinarello”, attribuitale, a ragion veduta, per la sua particolare propensione a fruttificare in associazione simbiotica con colture arboree appartenenti al Genere Pinus. È specie commestibile, posizionata, nella sistematica fungina, nella Famiglia Boletaceae, facilmente identificabile anche dai cercatori meno esperti, che sembra essere, sul territorio nazione e anche oltre, il Suillus più conosciuto [Papetti et al., 2004: Chiari & Papetti, 2021]. Genere Suillus P. Micheli Nov. pl. gen. (Florentiae): 126 (1729) Specie tipo: Suillus luteus (L.) Roussel Fl. Calvados: 34 (1796) Etimologia: Suillus, diminuitivo del termine latino “sus” ovvero maiale, maialetto; porcinello [Buda, 2011; Acta Plantarum, 2022]. Al genere appartengono numerose specie fungine a tipica crescita terricola, a nutrizione simbiotica [Mattucci, 2...

Macrolepiota rhacodes (Vittad.) Singer (1951)

Macrolepiota rhacodes (Vittad.) Singer (1951)

Specie comune, tipica dei terreni ricchi di humus, a nutrizione saprotrofica, facilmente confondibile con le specie congeneri. Tradizionalmente nota con l’epiteto binomiale di Macrolepiota rhacodes, è stata, in tempi relativamente recenti, unitamente ad altre specie appartenenti al medesimo genere, quali, ad esempio: M. venenata Bon, M. brunnea(Farl. & Burt) Wasser, M. oliveri (Barla) Wasser, riposizionata nel genere Chlorophyllum, di nuova creazione. La ricombinazione delle varie specie dal genere Macrolepiota al genere Chlorophyllum si è resa necessaria soprattutto per la diversa colorazione della sporata: bianca nel primo, verde nel secondo. L’autonomia dei due generi è supportata anche dai risultati delle analisi filogenetiche pubblicate in diversi studi. Genere Macrolepiota Singer Pap. Mich. Acad. Sci. 32: 141 (1948) Specie tipo: Macrolepiota procera (Scop.) Singer Pap. Mich. Acad. Sci. 32: 141 (1948)  Tratto da Miceli, 2021 (118): 28-37 Al genere, la cu...

La poesia come scavo dell’anima

Il linguaggio poetico, per sua peculiarità, ha un potere evocativo, è immaginifico e, con parole pregnanti di significato, riesce ad esplorare il mondo dei sentimenti, facendone emergere le motivazioni interiori più profonde. La silloge poetica di Anna Giuffrida (“PsicoPoetica” Robin Edizioni SRL, Torino 2022 pg 116) ne è prova evidente. L’autrice, in un momento difficilissimo della sua vita, segnato dalle perdita della madre adorata, riesce, faticosamente ad emergere, dal “buio e dall’annullamento”in cui è risucchiata, attaccandosi al solido baluardo della poesia salvifica che le consente di rivivere momenti “preziosi”di un passato indimenticabile. La figura della madre che inizialmente, sembra sfocarsi in un nulla eterno, rievocata dai versi, ritorna ad essere presente, occupando il posto di maggior rilievo nell’immaginario di Anna. Viva e presente, anima il mondo poetico della figlia, ne diventa complice, sorella, amica e le rimane accanto, testimone silenz...

Il Gattopardo di Tomasi letto da un ambientalista

     Da quando, dopo alterne vicissitudini redazionali, “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha visto la luce nel 1959, postumo, la critica si è incaricata di esaminare l’opera sotto vari punti di vista, come si addice ai grandi capolavori letterari: artistico, storico, sociologico, linguistico, etico-morale. In questa nota mi propongo di riguardare il romanzo sotto l’aspetto naturalistico-ambientale, cercando di rispondere, fondamentalmente, alla seguente domanda: la Sicilia che l’Autore ci propone, presentata quasi sempre sotto una luce assai cupa, è fedele alla realtà o trasfigurata in negativo dalla crisi esistenziale vissuta dal Principe Fabrizio, il protagonista, sia sul piano personale, sia quale rappresentante di una classe sociale in fase di dissoluzione? Personalmente propendo per la seconda ipotesi, come cercherò di dimostrare rivisitando alcuni celebri passi del romanzo.

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Agaricus augustus

Agaricus augustus

È una delle poche specie fungine appartenenti al genere Agaricus a crescita, anche se non esclusiva, boschiva. Per le particolari caratteristiche morfologico-strutturali, risulta facilmente determinabile anche dai meno esperti. Genere Agaricus L. nom. sanct. Sp. pl. 2: 1171 (1753) Autore sanzionante: Fries, Syst. mycol. 1: lvi, 8 (1821) Tratto da Miceli, 2021 (XXXIX): 68-76 Al genere appartengono basidiomi con crescita terricola o, in pochi casi, fimicola ma mai lignicola [Cappelli, 1984], di piccole, medie e grandi dimensioni, generalmente carnosi, con tipica nutrizione saprotrofica anche se le specie crescenti in prossimità degli alberi lasciano pensare ad una probabile forma di nutrizione micorrizica [La Chiusa, 2013]. In merito è opportuno precisare che alcuni micologi considerano le varie specie appartenenti al genere quali simbionti con piante erbacee. Tutte le specie appartenenti al genere hanno uno sviluppo bivelangiocarpico, ovvero risultano ricoperti, specialmente nella...

Lo Stretto perduto

Inonotus tamaricis superficie sterile

  Il mio amico José Gambino soleva ripetere con disappunto, già nei primi anni della nostra docenza magisterina, che Messina è una «città sul mare» ma «non di mare». E io, cariddoto inurbato, gli «infuocavo la posta»: «Molti messinesi manco si rendono conto dell’enorme quantità di pesci – mio padre ne conosceva 169 tipi – che vivono nelle acque dello Stretto, e si contentano di mangiare fettine di pescespada e acciughe, o un polpo “alla luciana” quando gli va bene. D’altra parte, i giovani cercano il posto fisso in banca o al Comune e nessuno vuole più fare il pescatore: il piatto piange. Né gli amministratori fanno qualcosa per invertire la rotta. E però oramai il mare e la gente di mare sono guardati con «dispitto», dall’alto in basso, dai cittadini piccolo borghesi che vivono in città. Il che comporta, peraltro, sul terreno socio-economico, uno spreco incredibile di risorse umane». Il mio amico geografo annuiva. «Per non dire – aggiungevo infe...