San Pier Niceto, il comune dell’entroterra tirrenico della provincia di Messina a una trentina di chilometri dalla città capoluogo, si segnala viepiù come luogo accogliente, aperto, luminoso, ricco di splendori artistici – le sue dieci chiese, perlopiù settecentesche, conservano affreschi, statue, altari barocchi di eccezionale bellezza – e di incantevoli paesaggi naturali. Ieri sera, a incrementarne il fascino, vi si è svolto un evento che scavalca di fatto ogni altra contingenza locale, messinese e siciliana, per proiettarsi decisamente nella storia: l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico Nastasi, su impulso, in ispecie, dell’assessore alla cultura Giuseppe Ruggeri, ha concesso all’unanimità la cittadinanza ordinaria allo scrittore, artista e drammaturgo Emilio Isgrò, noto in Italia e all’estero, anche per la rivoluzione delle famose «cancellature». Quanto dire, in primis, che San Pier Niceto ha acquisito di fatto, con questa iniziativa, un...
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In tutte le culture e in ogni epoca la vita dell’uomo si è intrecciata indissolubilmente, tanto sul piano materiale quanto su quello simbolico, alla vita delle piante, sia singolarmente considerate, sia fra loro aggregate a formare prati, siepi, macchie, foreste. Oltre al sostentamento e agli altri benefici tangibili che da sempre hanno assicurato al genere umano (vedi mia nota del 6 maggio 2023 apparsa su questo stesso sito), esse sono anche servite a concepire e trasmettere idee fondamentali sull’origine della vita e sue varie manifestazioni, chiamando in causa aspetti religiosi, magici, scaramantici, rituali, artistici, filosofici, poetico-letterari. Con incursioni in campi insospettabili come l’architettura, l’ingegneria, la genetica, la chimica, la climatologia, fino a coinvolgere da ultimo la psicologia, l’economia, l’organizzazione sociale, la politica. Un campo sterminato, come si vede, che un trattato non basterebbe a sondare come dovuto. È giocoforza, pertant...

In alcune note apparse su questo stesso sito, ogni volta che si è offerta l’occasione, ho fatto accenno al rapporto che intercorre tra noi umani e le piante, evidenziando anche il nesso causale e temporale. In questa sede mi propongo di ritornare sul tema in forma più ampia ed organica, sia pure nei limiti che mi sono imposti onde non appesantire più di tanto la lettura. Per introdurre l’argomento, riformulo le domande tante volte rivolte alle scolaresche che ho frequentato molti anni fa: “Cosa in concreto ci offrono le piante”? “Potremmo vivere senza di esse”? Ricordo che i ragazzi interpellati si sforzavano di elencare i prodotti e i benefici singoli avuti in dono dal mondo vegetale: ossigeno, frutta, verdura, legno, difesa idrogeologica e poco altro. Al termine del dibattito, tutti insieme si conveniva che la risposta sarebbe potuta essere molto più semplice e concisa, del tipo: “Le piante ci mettono a disposizione tutto quanto ci serve per vivere e condurre...
La scomparsa del quartiere di Terranova conseguenza della ribellione di Messina alla Spagna del 1674

Messina in un tempo di crisi politica, economica e sociale L’economia siciliana nei primi anni del secolo XVII si regge prevalentemente sulla produzione del grano negli estesi latifondi (i feudi) del centro e dell’ovest dell’isola e della seta nei territori attorno alle città di Messina, Catania e Palermo. Messina controlla politicamente e amministrativamente un vasto comprensorio il “Distretto del Val Demone” esteso tra il fiume Alcantara a sud e la cittadina di Tindari a nordovest ed esercita una forte influenza commerciale oltre lo Stretto nei centri della Calabria meridionale. La città dello Stretto in quei decenni ha una elevata autonomia politica e commerciale grazie a franchigie, esenzioni e facilitazioni fiscali e amministrative di cui gode fin dal XIII secolo concesse dai sovrani in cambio di frequenti ingenti donativi e nel tempo mantenuti attraverso l’istituto giuridico della conferma da parte del sovrano. Essa si ritiene quasi una repubblica autonoma all...

Queste righe vogliono essere un piccolo omaggio ad uno dei personaggi pubblici contemporanei che più ho seguito ed apprezzato per le sue rare qualità umane e professionali: garbo, modestia, impegno civico, vastità del sapere, coerenza nei comportamenti, molteplicità d’interessi, chiarezza espositiva congiunta a rigore scientifico, esposizione accattivante anche di argomenti complessi, serenità e coraggio nell’affrontare la malattia e la morte (ricordo ancora con commozione la lettera d’addio vergata di suo pugno poco prima di lasciarci). Pochi, ritengo, siano le persone che non hanno conosciuto Piero Angela e le sue variegate attività. A costoro basta ricordare alcuni dati essenziali: 42 libri sugli argomenti più disparati, scritti in solitario, col figlio Alberto, con amici e collaboratori; 34 serie televisive che lo hanno visto autore e conduttore dal 1968 al 2022; 5 videocassette enciclopediche per ragazzi su natura, animali e astronomia; 5 grandi collane DVD sulla...

di Angelo Miceli & Carmelo Di Vincenzo Comunemente conosciuto, su tutto il territorio nazionale, con la denominazione volgare di “Steccherino dorato”, con la quale si è soliti fare riferimento anche ad altre specie fungine appartenenti allo stesso genere, Hydnum repandum, specie polimorfa per la variabilità della forma, delle dimensioni e del colore [Papetti et al., 2004] a crescita ubiquitaria, indifferentemente nei boschi di latifoglie, aghifoglie o misti, risulta essere facilmente riconoscibile soprattutto per la particolare conformazione dell’imenoforo che evidenzia numerosi piccoli aculei molto serrati e per diversi altri particolari cui faremo riferimento nel corso della nostra “Riflessione Micologica”. Genere Hydnum L. nom. sanct. Sp. pl. 2: 1178 (1753) Autore sanzionante: Fries, Syst. mycol. 1: 397 (1821) Specie tipo Hydnum repandum L. nom. sanct. Sp. pl. 2: 1178 (1753) Etimologia: Hydnum dal greco ὔδνον (hýdnon) = tubero. Si ritiene che il nome ...

ROSARIO ABBATE°, ROSA MIDILI°° & GUGLIEMO SCOGLIO °°° (°) Istituto Comprensivo di San Pier Niceto, via R. Ilacqua n. 12, 98145 San Pier Niceto (ME) – Email: prof.saro@virgilio.it. (°°) Istituto Comprensivo di San Pier Niceto, via R. Ilacqua n. 12, 98145 San Pier Niceto (ME) – Email: framiro@tiscali.it (°°°) Cyber community “Friends and Sons of Monforte San Giorgio“, via Vittorio Emanuele, 98041 Monforte San Giorgio (ME) – Email: guglielmo.scoglio@gmail.com. RIASSUNTO Monforte San Giorgio è un centro collinare del messinese ubicato alle falde dell’accidentato Colle dell’Immacolata. Grazie alla facile erodibilità della roccia che costituisce la suddetta altura, l’area è caratterizzata dalla presenza di antichi ipogei artificiali scavati in epoca protostorica e adoperati come tombe dai Sicani. Queste cavità in seguito sono state riutilizzate da una comunità monastica verosimilmente originaria dall’Asia Minore (VIII-IX sec.) che creò due insediament...

La Chiesa siciliana e il Governo asburgico vollero mostrare la loro vitalità politica e confermare il proprio potere con il controllo religioso e civile della società siciliana con l’Atto di fede del 6 Aprile del 1724, ultimo rito pubblico celebrato caratterizzato da uno stridente contrasto tra festa e dramma: festa per il trionfo della fede cattolica, della Chiesa e del Tribunale dell’Inquisizione e dramma per le terribili pene inflitte per reati prevalentemente di opinione a poveri infelici.
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La peste invade la città Iniziando il mese di giugno, è ormai per tutti evidente che in città corre la peste. Tra il popolo scoppia il panico, chi può va in campagna e fa provviste di ogni bene alimentare svuotando negozi e magazzini, per chi non ha mezzi economici inizia un tempo di fame e carestia. Il Grande ospedale è convertito in lazzaretto, agli abitanti è imposto di restare in casa se vi è un ammalato nella loro famiglia, per l’appestato che vive in case anguste o affollate si prospetta il triste destino del suo trasporto forzato nel Convento di S. Maria di Gesù ora destinato agli infetti. I soldati coperti con tute impeciate, uncini e pale provvedono a togliere i cadaveri dalle case e dalle strade per seppellirli in fosse comuni scavate anche nelle piazze, i benestanti e il clero hanno il privilegio di essere tumulati all’interno delle chiese o in cimiteri ed esse esterni. I nostri autori non mancano di esaltare il comportamento di gran parte dei chierici , dei...

(Parte seconda) La Galea Tra le “Machine” effimere più imponenti, che in quelle occasioni apparivano in città, vi era una Galea, cioè finta nave per dimensioni, materiali utilizzati e forma molto simili ad una vera galea.8 Per apprezzarne le dimensioni e la bellezza e farci così un’idea, anche se vaga, dello spettacolo che essa offriva armoniosamente inserita in un contesto architettonico di notevole eleganza, è necessario prendere avvio dalla descrizione del luogo in cui essa veniva inserita: il Piano di S. Giovanni Gerosolimitano. Quel luogo evocava importanti avvenimenti del glorioso passato della città. Del Piano di San Giovanni, con una grande vasca e un fonte monumentale detto Fontana di Delfino, collocati all’incirca nel suo centro, troviamo ampi riferimenti soprattutto nei secoli XVII e XVIII, in numerosi scritti di letterati messinesi o di viaggiatori presenti a Messina in occasione delle principali ricorrenze festive. Il Piano si trovava nella parte no...

Messina tra seicento e settecento (1) La città di Messina fin dal XII secolo aveva saputo conquistarsi una condizione di quasi indipendenza all’interno dei Regni di cui era stata parte. Con il fallimento della avventata, ma forse inevitabile ribellione degli anni 1674-78 contro la Spagna, di cui non si erano calcolate fino in fondo le possibili conseguenze, la città subisce una pesantissima repressione da parte della corona spagnola. Madrid decide di mettere fine con la forza alle frequenti e forse ormai anacronistiche pretese autonomistiche messinesi, dando così pure un monito anche alle altre città siciliane per prevenirne possibili future iniziative per sottrarsi al suo controllo. I provvedimenti messi in atto sono gravissimi, Messina, di conseguenza, subisce una grave involuzione politica, demografica ed economica non più pienamente superata negli anni successivi. La Spagna agisce sia sul sentimento dell’intera comunità per mortificarne l’orgoglio patriottico, sia, ...

15 Maggio 2016: settantesimo anniversario del riconoscimento della autonomia alla Sicilia con la concessione dello Statuto della Regione Siciliana, approvato con R. D. Lgs. n.455 del 15 Maggio 1946 da Umberto II, re di Italia. Lo Statuto nella sua formulazione era stato originato da un accordo tra lo Stato e l’Isola, rappresentata da una Consulta regionale all’uopo costituita in cui erano presenti i rappresentanti delle categorie, i partiti e i ceti produttivi della Sicilia che materialmente contribuirono in chiave paritetica alla stesura e alla formulazione dello stesso. Esso avrebbe dovuto consentire nelle intenzioni del legislatore di dare le risposte che l’Isola attendeva da anni in merito alle esigenze di sviluppo per fare uscire i Siciliani dalle condizioni di minorità socio- economica in cui versavano dal momento in cui fu realizzatal’Unità. Fu ideato pertanto come volano di crescita e strumento di affermazione della specificità sicilia...

Per scoprire dove mi porto. Ma perché la poesia in un epoca piena di conflitti, in un’età in cui, più che in qualsiasi altra, avvertiamo la precarietà dell’esistenza e della fragilità umana. Qualcuno, a volte, anche l’inutilità del vivere? Perché la nostra natura ci porta a vivere in doppio. Nella mente la lucida follia dell’uomo, la cui azione oggi è misurata in rapporto a quanto produce, destinato comunque a soccombere alla terra, l’ora che non conclude e la terribile vanità del tutto. Nel cuore la partenza, l’avventura, l’occasione di ascoltare i silenzi e il silenzio di Dio, di attraversare i confini, di rimettermi sempre in gioco, di abbandonarmi alla tenerezza, di guardare le giornate con gli occhi di un povero, di fermarmi a parlare, con la morte, dei millenni e dell’importanza di vivere, di sperare che oltre l’infinito, al di là del tempo, ci sia ancora io godere il piacere della Bellezza e a udire la voce di Di...

Nel primo scorcio del 1600 la vita culturale e commerciale di Messina era quanto di più attivo vantasse l’intera isola: la Città contava circa 120.000 abitanti, godeva di singolari privilegi: il monopolio esclusivo della tratta della seta, il Porto Franco fonte di tanta ricchezza, la Zecca, il contatto diretto che il supremo magistrato della città (lo Stratigò) poteva avere col re, la residenza stagionale dei viceré (Filippo II nel 1591 aveva stabilito che i viceré di Sicilia trascorressero 18 mesi del loro vicereame nella città di Messina); e ciò la portava a contendere il primato alla rivale Palermo. Nel 1622-24 sotto il viceré Emanuele Filiberto di Savoia fu costruita con una enorme spesa (2.500.000 scudi siciliani!) la Palazzata, una serie ininterrotta di palazzi lunga quasi un miglio con una sola scenografica facciata, che esaltava lo scenario di eccezionale bellezza del litorale e dietro cui viveva e pulsava una città sempre più in espansione, esaltata nel canto p...

Dopo sette lunghi estenuanti mesi di assedio, il 26 marzo 1162, vinta dalla fame e dagli stenti, Milano si arrendeva a Federico I Hohenstaufen detto Barbarossa. La città per punizione venne rasa al suolo e molti dei suoi figli migliori furono atrocemente massacrati. Prese dal panico e dalla paura, le altre città lombarde ostili all’Imperatore, per non dover subire la stessa sorte di Milano, si arresero. Il disegno del vincitore era quello di sottomettere tutta l’alta Italia, continuare la sua marcia sino a Roma, deporre papa Alessandro III, acerrimo e irriducibile avversario delle sue mire politiche, e fare riconoscere legittimo l’antipapa Pasquale III, un fantoccio da lui voluto e sostenuto in contrapposizione al vero pontefice. Papa Alessandro consapevole del pericolo, aiutato dai genovesi, riparò in terra di Francia mettendosi sotto al protezione del re Luigi VII. Tra lotte, dispute e alterne vicende, malgrado i ripetuti tentativi del Barbarossa di averlo in suo domino, ...

‘U me cori è chinu di tristizza / vidennuti ridutta a ‘sta manera / chi cantuneri chini di munnizza / tu chi da’ Sicilia eri ‘a bannera Così il Poeta[*] piange sulla sua città sempri da’ svintura visitata, la Messina chi c’era / quannu Roma era campagna. C’è un monumento, unico e negletto, che rappresenta un pezzo della storia di quella Messina che fu, la statua a don Giovanni d’Austria; ma pochi sanno chi fu costui e perché venne così celebrato. Una copia della statua originale si trova a Ratisbona, nome tedesco Regensburg, posta su un piedistallo simile a quello della città di Messina; l’epigrafe centrale porta la seguente iscrizione, di cui si dà la traduzione, che riassume la storia del personaggio: Don Giovanni d’Austria, figlio dell’imperatore Carlo V e Barbara Blomberg, fratello del re Filippo II di Spagna, governatore dei Paesi Bassi, nato a Regensburg il 24.2.1547, morto a Namur il 2.10.1578. Quale ammiraglio delle forze riunite spagnola...
Presentazione del Romanzo di Claudio Sergio Stazzone, Aula Magna Istituto Antonello, lì Messina 21 Aprile 2015, h. 18, 00 di Giuseppe Triglia. INTRODUZIONE 1. Saluto tutti i presenti, gentilmente intervenuti stasera, quanti ci ospitano, tutti gli amici che ci onorano; e anche coloro che hanno voluto la mia, seppur modesta, partecipazione, scusandomi in anticipo per ciò che dirò e per come lo dirò: balbettando. Impresa ardua la mia: parlare del romanzo senza togliere il gusto della lettura, della scoperta, della curiosità, (dei colpi di scena); anzi dovrei contribuire col mio dire ad accrescerla, stimolarla, incoraggiarla. Potrei forse cavarmela prendendo a prestito dall’Ariosto; “le donne, i cavalieri, gli amori, le armi io canto” E tutto questo è il romanzo! Ma sono sicuro che non supererei indenne la serata e l’uscita. Allora proverò, chiedendo in anticipo venia a tutti, a provocare la vostra benevolenza e generosità nell’ascoltarmi, per l’esercizio di pazie...