Di loro si parla poco, forse anche per esorcizzare le paure che la crisi attuale fa attecchire. Io dei disoccupati, e della disoccupazione, invece ne voglio parlare. Perché in questo dramma vivono 3,2 milioni di persone (Fonte Istat) che appartengono a tutte le generazioni, in età lavorativa. Uomini e donne, giovanissimi e over anta, con un diploma o un master in tasca, con o senza esperienza. Cittadini con la colpa di non avere un lavoro, quasi sempre non per colpa loro. Energie, professionalità o anche solo braccia costrette al riposo forzato. Cittadini dimenticati, dallo Stato e dell’opinione pubblica, di cui si sa poco. Tra loro ci sono padri e madri, giovani e non, che si vedono esclusi dal mercato del lavoro per età, per poca esperienza o perché l’azienda di turno non assume.
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Pubblicato su Moleskine Anno 7 n. 10 ottobre 2014 L’espressione grafica caratterizza da sempre l’uomo. Numerosi sono stati nel corso dei secoli i sistemi grafici che hanno permesso agli uomini di comunicare fra loro, a partire dai segni e simboli primitivi fino ad arrivare alla nostra attuale scrittura latina, passando per la scrittura cinese, i geroglifici egiziani e i loro derivati, l’alfabeto semitico, la scrittura indiana, araba ecc e tutte queste scritture erano e sono altamente rappresentative delle civiltà delle diverse epoche, esprimono le “sensibilità” di questi popoli. Già dai tempi in cui viveva nelle caverne l’individuo ha sentito il bisogno di lasciare la propria traccia.
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