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Dante Cristiano ieri e oggi

La Divina Commedia, epica narrazione in versi dell’ascesa dell’Uomo redento al Paradiso, dopo un arduo viaggio nei tre regni oltremondani, è l’opera più grandiosa – sublime, quant’altre mai, sul piano estetico – che sia stata concepita e realizzata da mente umana. Perciò, il suo autore; Dante Alighieri, è non solo il più grande dei poeti di tutti i tempi, ma anche il sommo poeta cristiano. I papi del secolo scorso e quelli di questi primi decenni del Terzo Millennio ne hanno giustamente ratificato l’esemplare conformità ai principi e ai testi della religione cristiana. Già Benedetto XV, il 30 aprile 1921, dedicò al Sommo Poeta un enciclica (In praeclara summorum), in cui esortava i fedeli a riconoscere che un «poderoso slancio d’ispirazione egli [Dante] trasse dalla fede divina». L’argomento fu ripreso, il 7 dicembre 1965, da Paolo VI che, nella lettera apostolica Altissimi cantus, scritta in occasione della celebrazione dei 700 anni dalla nascita del ...

La peste a Messina, un  lockdown nel 1743 Parte seconda

La peste invade la città Iniziando il mese di giugno, è ormai per tutti evidente che in città corre la peste. Tra il popolo scoppia il panico, chi può va in campagna e fa provviste di ogni bene alimentare svuotando negozi e magazzini, per chi non ha mezzi economici inizia un tempo di fame e carestia. Il Grande ospedale è convertito in lazzaretto, agli abitanti è imposto di restare in casa se vi è un ammalato nella loro famiglia, per l’appestato che vive in case anguste o affollate si prospetta il triste destino del suo trasporto forzato nel Convento di S. Maria di Gesù ora destinato agli infetti.  I soldati coperti con tute impeciate, uncini e pale provvedono a togliere i cadaveri dalle case e dalle strade per seppellirli in fosse comuni scavate anche nelle piazze, i benestanti e il clero hanno il privilegio di essere tumulati all’interno delle chiese o in cimiteri ed esse esterni. I nostri autori non mancano di esaltare il comportamento di gran parte dei chierici , dei...

Russula virescens (Schaeff.) Fr. (1836)

Russula virescens Foto Nicolò Parrino

Vogliamo trasportarci, con questa nuova “Riflessione Micologica”, unitamente ai nostri ormai numerosi lettori, nell’affascinante, meraviglioso ed intricato “Mondo delle Russule” che, senz’altro, nell’immensità del “Regno dei Funghi”, con le circa 250 specie segnalate nel territorio italiano, intende mettere alla prova la capacità di determinazione dei micologi più esperti che spesso sono costretti a ricorrere, per un corretto riconoscimento della specie, alle reazioni chimiche e, ancor più spesso, all’esame dei caratteri microscopici.  Abbiamo sempre avuto, come si conviene a quanti come noi, nella qualità di dilettanti appassionati di micologia, attratti dalle meraviglie che il “Regno dei Funghi” nasconde tra i suoi numerosi misteri, si avvicinano allo studio delle innumerevoli specie fungine che ne fanno parte, un timore riverenziale a trattare, anche se in forma divulgativo-informativa, il genere Russula che, pur se di facile riconoscimento relativ...

La peste a Messina, un lockdown nel 1743

Messina Sicilia Pest Sizilien Peste 1743. Incisione Stampa Plague Seuche Epidemie –Berlin

Il 25 marzo del 1744 il vicerè Bartolomeo Corsini1, dà incarico al Canonico D. Francesco Testa vescovo di Siracusa e deputato al Parlamento del Regno di Sicilia di scrivere ”…una relacion historica general, veridica,y distinta, de todo lo que ha accurrido en el Contagio de Mecina”2,per lasciare una testimonianza scritta dell’impegno con cui il suo Governo aveva affrontato e risolto l’epidemia di peste che aveva sconvolto quella città nell’anno 1743. Anche il Senato messinese incarica il suo segretario Orazio Turriano di stendere un “Ragguaglio“3 sugli stessi avvenimenti, probabilmente, raccomandandogli di evidenziare che i danni causati dall’epidemia al tessuto sociale della città, non erano stati aggravati dall’inerzia delle autorità civili e religiose messinesi che con il loro incoerente comportamento non avevano saputo -come affermava Palermo- tempestivamente contenere la diffusione del morbo, ma che tutto era avvenuto per chiara e imperscrutabile volon...

Amylosporus campbellii (Berk.) Ryvarden (1977)

Amylosporus campbellii Foto Angelo Miceli

Primo ritrovamento nel territorio messinese  Angelo Miceli & Carmelo Di Vincenzo(Centro di Cuntura Micologica – Messina) Articolo Pubblicato su RMR (Rivista di Micologia Romana)Bollettino Amer (Associazione Micologia Ecologica Romana) n. 111 Anno XXXVI, 2020 (3): 135-141   Premessa Ancora una volta il territorio messinese regala un ritrovamento fungino di tutto rispetto che vuole identificarsi con una specie a tipica crescita extraeuropea la quale da qualche anno a questa parte fa registrare la propria presenza anche nel territorio europeo e, in particolare, stante i ritrovamenti segnalati e dei quali siamo venuti a conoscenza, in alcune località della Sicilia.  Trattasi di Amylosporus campbellii, specie fungina posizionata nel gruppo informale dei polipori ed attualmente inserita nell’ordine Russulales. Essa sconfina dalle naturali e tipiche zone di crescita localizzate nelle aree tropicali e subtropicali dell’Africa, del Nord America meridionale, dell’America centra...

Rubroboletus satanas un nuovo epiteto per il Porcino Malefico

Rubroboletus satanas Foto Franco Mondello

Premessa Da sempre posizionato nella sistematica fungina nel genere Boletus (1) e conosciuto universalmente con l’originario epiteto specifico di Boletus satanas, è stato recentemente, a seguito approfonditi studi di natura filogenetico-molecolare, riposizionato nel nuovo genere Rubroboletus che ospita, in atto, numerose altre specie appartenute al genere Boletus, mantenendo, in ogni caso, il “satanico” identificativo di specie che invita l’immaginario collettivo ed i micofagi tutti ad evitare il consumo di questa meravigliosa specie fungina, dalle grandi dimensioni e dai colori contrastanti tra il bianco del cappello ed il rosso del gambo e dei pori, che è ritenuta, come confermato dai numerosi studi di micotossicologia, altamente tossica e causa di sindrome gastroenterica (2) di una certa entità. Genere Rubroboletus Kuan Zhao & Zhu L. Yang  Phytotaxa 188 (2): 67 (2014) E’ un genere di recente istituzione, con specie tipo Rubroboletus sinicus (W.F. Chiu)...

Lepiota cristata (Bolton : Fr.) P. Kumm. (1871)

Lepiota cristata Foto Angelo Miceli

E’ una delle numerose specie fungine che generalmente, considerate le sue piccole dimensioni e quindi la mancanza di attrazione verso i numerosi “funciari” in cerca di emozioni mico-gastronomiche, rimane, anche se non sempre, ignorata nel proprio habitat di crescita in attesa di compiere indisturbata il suo ciclo biologico. Lepiota cristata, specie fungina dalle piccole dimensioni, è una specie tossica a larga diffusione territoriale che causa sindrome gastrointestinale(1). Genere Lepiota (Pers.) Gray (1821) Il Genere, la cui specie tipo è Lepiota Clypeolaria (Bull. : Fr.) P. Kumm. (1871), ospita basidiocarpi a crescita terricola e nutrizione saprofitica che amano riprodursi su terreni ricchi di humus in associazione a foglie e residui legnosi marcescenti; sono soliti fruttificare indifferentemente nei boschi di latifoglie o di conifere, nelle radure erbose, nei prati, nei parchi e nei giardini anche nelle zone urbane. Si presentano di piccole-medio dimensioni, poco carnosi,...

PER NINO FERRAÙ

(nel 97° anniversario della nascita, 12 ottobre 1923) Quella del messinese (di Galati Mamertino) Nino Ferraù è, senza meno, una delle voci poetiche più autentiche del secondo Novecento, ma la sterminata produzione dello stesso, nonostante abbia goduto del consenso di grandi critici (Benedetto Croce, Francesco Flora e Giacinto Spagnoletti in primis, per non dire dei conterranei Giuseppe Amoroso, Luciano Armeli Iapichino, Antonio Baglio, Anna Maria Crisafulli Sartori, Cosimo Cucinotta, Lucrezia Lorenzini e Maria Pina Natale), rischia di non oltrepassare i confini regionali, per la difficoltà oggettiva del lettore di poterla conoscere nella sua interezza (data anche la difficile reperibilità dei testi) – la ristampa delle poesie edite e la pubblicazione delle inedite in due distinti volumi compresi in un cofanetto da un editore lungimirante, di levatura nazionale, andrebbe sicuramente nel giusto senso – e per il pregiudizio, operativo anche in ambienti colti della città dell...

Agrocybe aegerita, ovvero il “Piopparello”, protagonista di un complesso iter tassonomico

Agrocybe aegerita

Premessa Tra le numerose specie fungine che durante il corso dell’anno, in corrispondenza del proprio ed individuale periodo di fruttificazione, sono solite attirare le attenzioni dei numerosi cercatori che, come ormai siamo abituati a vedere, sciamano nei boschi spesso con poco rispetto per l’ambiente, un posto di particolare rilievo deve essere riservato ad Agrocybe aegerita, protagonista della nostra “Riflessione Micologica”, conosciuto su tutto il territorio nazionale con la denominazione volgare di “Piopparello” che, senz’altro, trova derivazione dalla sua particolare propensione a legarsi, quale fungo parassita-saprofita, a colture arboree appartenenti al Genere Populus (Pioppo) L. (1753) non disdegnando, in ogni caso, ad associarsi anche ad altre latifoglie appartenenti a generi diversi.  Per il gradevole sapore e per l’ottima resa in cucina viene considerato un eccellente commestibile ed è, per tale motivo, ricercato durante i diversi periodi di fruttifi...

Grifola frondosa (Dicks. : Fr.) Gray (1821)

Grifola frondosa Foto Nicolò Oppicelli

Comunemente conosciuto, fin dai tempi più antichi, dai popoli orientali come “Maitake”, ovvero “Fungo danzante” (in giapponese: mai = danza; take = fungo) in quanto – la leggenda tramanda – il fortunato ricercatore che si imbatteva nel suo ritrovamento, per la rarità dello stesso, per le sue riconosciute proprietà medicinali e per il suo valore materiale (era considerato merce di scambio), si metteva a danzare per l’immensa gioia provata.(1) Si tratta di specie non comune che raggiunge dimensioni e peso notevoli attraendo l’interesse dei micologi, dei micofili e dei numerosi micofagi che la utilizzano, specialmente conservata sott’olio, per usi alimentari: Grifola frondosa occupa un posto d’onore nel gruppo informale dei Polipori(2) divenendo, in questo contesto, protagonista della nostra “Riflessione Micologica”. Genere Grifola Gray (1821) Al genere appartengono basidiomi di grandi dimensioni, annuali (quando durano una sola stagione esaurendo i...

Fomitopsis iberica

Fomitopsis iberica

Di Angelo Miceli e Carmelo Di VincenzoCentro di Cultura micologica – Messina Premessa L’elenco delle numerose specie fungine censite nel territorio boschivo messinese si arricchisce, a seguito di un recente ed interessante ritrovamento avvenuto sui Monti Peloritani, in prossimità della città di Messina, di una nuova entità che sottoposta ad accertamenti di natura macro e microscopica è stata correttamente determinata quale Fomitopsis iberica, specie fungina a crescita lignicola inserita nel gruppo informale dei Polipori, ritenuta, dalla letteratura micologica, almeno fino a qualche anno fa, specie molto rara (1) [Bernicchia A., 2005]. I Polipori Denominazione informale riferita ad un raggruppamento di comodo estremamente eterogeneo e polifiletico (quando le specie inserite nel gruppo non discendono da un unico antenato) che ospita specie fungine caratterizzate da imenoforo a tubuli non asportabile dalla carne soprastante con la quale forma un insieme strettamente omogeneo...

Pleurotus eryngii (D.C. : Fr.) Quél. (1872)

Pleurotus eryngii – Foto Raffaele Mininno

  Specie fungina a larga diffusione territoriale in special modo nelle regioni meridionali dove è comunemente conosciuta come Cardoncello, viene ricercata ed apprezzata per le sue caratteristiche organolettiche che la rendono molto versatile in cucina prestandosi bene alle diverse preparazioni ed anche alla conservazione sott’olio. Caratteristiche, queste, sempre riconosciutele tanto che, nell’ormai lontano secolo XIX, Giuseppe Inzenga (Palermo, 1815 – 1887), padre della micologia siciliana, così, in merito, si esprimeva: “Questa specie di Agarico per le sue buone qualità mangiative è una delle specie più comuni che trovasi nei nostri mercati, e specialmente in Palermo; essa non può confondersi con nessuna specie velenosa tanto pei suoi caratteri botanici quanto per la tipicità ove suole raccogliersi” [Inzenga G., 1865].

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Fistulina hepatica (Schaeff. : Fr.) With. (1801)

Fistulina hepatica Foto Lorenzo Fruscalzo

Generalmente nota, su tutto il territorio nazionale, con la denominazione volgare di “Lingua di bue”, opportunamente attribuitale per la particolare conformazione strutturale che riconduce, nelle linee generali, ad una quanto mai verosimile somiglianza con tale organo bovino, è una specie fungina con alto contenuto di vitamina C, ricercata ed apprezzata dagli estimatori per le sue qualità organolettiche che ne consentono il consumo anche da cruda senza alcuna controindicazione: Fistulina hepatica è solita fare la sua apparizione nei boschi nel periodo estivo-autunnale affacciandosi, in qualità di fungo parassita, dalla corteccia di alberi a foglia larga prediligendo, in particolare, Quercia e Castagno. Appartenente al genere Fistulina, viene inserita nel gruppo informale dei Polipori, gruppo estremamente eterogeneo e polifiletico (quando le specie inserite nel gruppo non discendono da un unico antenato) che ospita specie fungine caratterizzate da imenoforo a tubuli non as...

Lactarius deliciosus (L. : Fr.) Gray 1821

Lactarius deliciosus - Foto: Angelo Miceli

Strana primavera quella del 2020 che ci vede asserragliati tra le mura delle nostre case nello strenuo tentativo di difenderci dall’assedio di un nemico invisibile ma insidioso, pericoloso e pronto a colpire quando meno te lo aspetti che ci sta privando, speriamo per poco ancora, della quotidianità sociale e delle tanto attese passeggiate nei boschi che in questo periodo dell’anno lasciano sempre sperare in interessanti incontri con le prime specie fungine che cominciano a fare capolino tra l’erba del sottobosco. Tutto rimandato, quest’anno, ad un periodo più tranquillo, sperando che il prossimo autunno, o ancor prima, sia tutto finito ed il Covid 19 possa essere solo il ricordo di una drastica realtà.  Nell’attesa, quindi, del ritorno alla normalità e fortemente incitati dal “richiamo del bosco”, ci tuffiamo a ritroso nel tempo, ammirando la nostra collezione mico-fotografica che ci riporta ai nostri primi ritrovamenti quando, prima ancora di essere irrimediabilm...

La Galea del Piano di S. Giovanni Gerosolimitano: una “Machina” della Festa tra ‘600 e ‘800 a Messina

(Parte seconda) La Galea   Tra le “Machine” effimere più imponenti, che in quelle occasioni apparivano in città, vi era una Galea, cioè finta nave per dimensioni, materiali utilizzati e forma molto simili ad una vera galea.8 Per apprezzarne le dimensioni e la bellezza  e farci così un’idea, anche se vaga, dello spettacolo che essa offriva armoniosamente inserita in un contesto architettonico di notevole eleganza, è necessario prendere avvio dalla descrizione del luogo in cui essa veniva inserita: il Piano di S. Giovanni Gerosolimitano. Quel luogo evocava importanti avvenimenti del glorioso passato della città. Del Piano di San Giovanni, con una grande vasca e un fonte monumentale detto Fontana di Delfino, collocati all’incirca nel suo centro, troviamo ampi riferimenti soprattutto nei secoli XVII e XVIII, in numerosi scritti di letterati messinesi o di viaggiatori presenti a Messina in occasione delle principali ricorrenze festive. Il Piano si trovava nella parte no...

Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link (1833)

Amanita ovoidea Foto Maria Teresa Basso

Il bosco, nelle sue molteplici sfaccettature di colore e di forme che nelle varie stagioni dell’anno gli conferiscono un aspetto sempre diverso ma sempre accattivante ed interessante, invita gli amanti della natura e della micologia a vivere emozionanti avventure, specialmente nella stagione autunnale, alla ricerca di specie fungine che, esulando dal mero interesse gastronomico, meritano, per la loro bellezza, per la particolarità della conformazione morfologico-strutturale, per i colori meravigliosi con i quali si affacciano nel sottobosco, l’attenzione e la curiosità di quanti, come noi, amano passeggiare nel bosco per approfondire le proprie conoscenze nel campo della micologia. Amanita ovoidea comunemente noto con il nome volgare di “farinaccio”, per la bellezza, per la conformazione e la particolarità delle ornamentazioni che, bambagiose, pendono dal cappello, attira la nostra curiosità e ci spinge a renderlo protagonista della nostra nuova “Riflessione Micologi...

La Galea del Piano di S. Giovanni Gerosolimitano: una “Machina” della Festa tra ‘600 e ‘800 a Messina

Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna”: Luca Giordano nel 1678 - Museo del Prado di Madrid (olio su tela, mt. 2,72 x 4,43),

Messina tra seicento e settecento (1) La città di Messina fin dal XII secolo aveva saputo conquistarsi una condizione di quasi indipendenza all’interno dei Regni di cui era stata parte. Con il fallimento della avventata, ma forse inevitabile ribellione degli anni 1674-78 contro la Spagna, di cui non si erano calcolate fino in fondo le possibili conseguenze, la città subisce una pesantissima repressione da parte della corona spagnola. Madrid decide di mettere fine con la forza alle frequenti e forse ormai anacronistiche pretese autonomistiche messinesi, dando così pure un monito anche alle altre città siciliane per prevenirne possibili future iniziative per sottrarsi al suo controllo. I provvedimenti messi in atto sono gravissimi, Messina, di conseguenza, subisce una grave involuzione politica, demografica ed economica non più pienamente superata negli anni successivi. La Spagna agisce sia sul sentimento dell’intera comunità per mortificarne l’orgoglio patriottico, sia, ...

Hygrophorus marzuolus, il marzuolo dormiente

Hygrophorus marzuolus

Particolarmente apprezzato e ricercato per le sue qualità organolettiche che lo rendono molto versatile per l’utilizzo in cucina, è solito fare la sua apparizione nel periodo in cui l’inverno si lascia lentamente sostituire dalle belle giornate primaverili, nascondendosi, a volte anche in profondità, tra le zolle terrose e le foglie secche nei boschi misti o puri di latifoglie ed aghifoglie che, in tale specifico periodo dell’anno, sono ancora caratterizzati dalla presenza di numerose chiazze di neve che lentamente, giorno dopo giorno, vanno sciogliendosi al calore della imminente primavera.  Hygroforus marzuolus, deriva la sua denominazione volgare di “Marzuolo dormiente”, con la quale è conosciuto su tutto il territorio nazionale, dal fatto che se ne resta pacificamente in attesa – come dormendo – sotto la neve attendendo con pazienza che questa, con l’arrivo del tiepido sole primaverile, inizi a sciogliersi per fare la sua apparizione nei boschi. Si tratta di...

Omphalotus olearius, il fungo dell’olivo

Omphalotus olearius FrancoMondello

Tra le meraviglie che il “Regno dei Funghi” è solito regalare a quanti, anche se con interessi diversi, si recano abitualmente nei boschi alla ricerca di esemplari fungini, riteniamo che un posto di primo piano debba essere riservato, senza ombra di dubbio, al protagonista della nostra nuova “Riflessione Micologica” che solitamente esercita una forte attrazione nei confronti di quanti incontrandolo restano affascinati dai suoi meravigliosi e sgargianti colori e dalla sua abbondante crescita su diverse essenze arbore: Omphalotus olearius, comunemente conosciuto come “Fungo dell’olivo”, specie tossica, è responsabile di numerosi ricoveri ospedalieri conseguenti al suo incauto consumo dovuto alla somiglianza, anche se, ad onore del vero, molto vaga, con il commestibile Cantharellus cibarius e le specie affini che, in ogni caso, presentano caratteristiche morfocromatiche molto differenti e possono essere confuse solo dai meno esperti e dai più “ingordi”. Genere ...

Tricholoma portentosum (Fr. : Fr.) Quél. (1873)

Tricholoma portentosum (Fr. : Fr.) Quél. (1873)

Tricholoma portentosum (Fr. : Fr.) Quél. (1873)E’ il tipico fungo del periodo tardo autunnale che vuole ricordare con la propria presenza l’imminente chiusura della stagione micologica. Fa la sua apparizione nel bosco ad autunno inoltrato, praticamente nascosto tra i numerosi cascami fogliari ormai abbondanti per il rapido incedere della stagione, attirando numerosi cercatori che, conoscendolo, lo apprezzano per le ottime qualità organolettiche che lo rendono protagonista di numerose preparazioni mico-gastronomiche: Tricholoma portentosum, conosciuto e ricercato su tutto il territorio nazionale, è una specie fungina che si lega in associazione simbiotica a diverse colture arboree preferendo, in ogni caso, ma non solo, quelle a struttura fogliare aghiforme. La sua ricerca, visto che ama “giocare a nascondino” rifugiandosi sotto l’ormai spesso manto fogliare, richiede molta esperienza, pazienza e delicatezza per poterlo individuare e raccogliere senza che venga danneggi...

Macrolepiota procera, ovvero la “Mazza di tamburo”

Macrolepiota procera

Capita spesso a quanti amano passeggiare a contatto con la natura inoltrandosi nei boschi nel periodo autunno-invernale, di incontrare, piacevolmente, funghi di notevoli dimensioni e facilmente individuabili che si ergono, in tutta la loro imponenza ed il loro accattivante aspetto, tra le sterpaglie e le foglie morte del sottobosco. Si tratta di funghi ben strutturati, caratterizzati dalle notevoli dimensioni che generalmente raggiungono e da un lungo gambo che sorregge, in posizione centrale, un largo cappello ricoperto di squame.  Sono tradizionalmente conosciuti, su tutto il territorio nazionale, con la denominazione volgare di “Mazza di tamburo” appellativo loro attribuito per la particolare forma che assumono nella fase iniziale della loro formazione, quando il cappello ancora chiuso ed il lungo gambo che lo sorregge si presentano, nel loro insieme e per la particolarità della forma assunta, similari al “mazzuolo” (mazza), attrezzo usato per percuotere grancasse e tim...

Amanita porrinensis

Amanita porrinensis - Foto Franco Mondello

Una specie rarissima ritrovata sui Monti Peloritani Articolo pubblicato su “MicoPonte” Bollettino del Gruppo Micologico Massimiliano Danesi – Ponte a Moriano (LU). Anno 2019 n. 12: 27-33 Premessa Ancora una volta la complessa biodiversità dell’ambiente boschivo peloritano regala, agli studiosi di micologia ed a quanti altri operano nel settore a vario titolo, un ritrovamento di tutto rispetto: una specie fungina appartenente al genere Amanita, sottogenere Amanitina, sezione Phalloideae; ritenuta, per gli sporadici ritrovamenti segnalati nell’intero globo terrestre, specie rarissima: Amanita porrinensis, un funghetto dall’aspetto gracile e dalle dimensioni minute che per le particolari caratteristiche morfo-strutturali e cromatiche risulta facilmente riconoscibile per quanti, ovviamente, hanno buone conoscenze nel campo della micologia. Si tratta di un fungo basidiomicete, di piccole-medie dimensioni, molto raro del quale si conoscono, con riferimento a quanto rip...

Clathrus ruber

Clathrus ruber – Basidioma maturo. Foto Franco Mondello

Premessa Nella nostra esperienza micologica, riprendendo un pensiero più volte manifestato, abbiamo avuto modo di constatare che ogni volta che si parla di funghi in presenza di persone poco addentrate nelle problematiche connesse alla micologia, nella loro mente viene a formarsi l’immagine virtuale di un piatto di tagliatelle ai funghi porcini o di una bella insalata di “ovoli”, accoppiando a queste “succulente visioni” l’idea di un fungo morfologicamente ben strutturato che, nell’immaginario collettivo, viene concretizzato con cappello e gambo, così come, nella generalità dei casi, stante al proprio vissuto quotidiano, si è soliti ritenere che tutti i funghi siano formati. Vogliamo immediatamente dissentire da tale convinzione precisando che nell’immenso “Regno dei Fungi” sono numerose le specie prive di cappello e gambo che si presentano con una struttura morfologica diversa da quella tradizionalmente immaginata dando origine a forme dall’aspetto partico...

Mycena renati, delicata composizione floreale

Mycena renati - Ivan Rizvanovic

Un mondo a parte…quello delle “micene” che ci trasporta nell’immaginario fiabesco dove innumerevoli specie fungine dalle piccole e ridotte dimensioni, dall’aspetto fragile, minuto, dai colori spesso sgargianti, sorrette da un lungo ed esile gambo, si fondono, in perfetta armonia, viaggiando sempre sulle ali della fantasia, con immaginari piccoli esseri viventi quali gnomi, elfi e fatine dall’aspetto a volte buffo, a volte elegante ed accattivante dando vita alle fantastiche storie cui la fumettistica moderna ci ha, ormai da tempo, abituati. Sarebbe bello, a volte, recarci nel bosco privi della veste di “cercatore-micofago” e rivolgere, invece, con l’occhio della curiosità, la nostra attenzione a specie fungine meno attraenti, meno appariscenti, assolutamente prive di valore gastronomico che, di contro, presentano spunti molto interessanti per uno studio approfondito inteso a migliorare le nostre conoscenze sul meraviglioso “Regno dei Fungi”. Mycena renati, com...

I “Leoni di Sicilia” e la realtà ritrovata

Due fatti colpiscono immediatamente e simultaneamente il lettore de I leoni di Sicilia di Stefania Auci: I) l’assoluto realismo della narrazione; II) l’estrema leggibilità del testo. Ed è pure prevedibile che qualche raffinatissimo collega storca il naso di fronte a un linguaggio del tutto immune da «ardui» sperimentalismi lessicali e di fronte al racconto fluido di eventi, magari drammatici, ma estranei a certe tortuosità tipiche della letteratura novecentesca. Può anche darsi che, con questi chiari di luna, il romanzo della Auci venga considerato «un’opera retro», un “passo indietro” rispetto agli alti traguardi darrighiani, consoliani e camilleriani della narrativa nostrana, per restare in Sicilia. Tutto può capitare, in questa strana fase della cultura e della critica italiana, ma non v’ha dubbio che I) I leoni di Sicilia sia un bel romanzo; che II) Stefania Auci possieda la dote fondamentale per chi voglia raccontare storie, cioè l’affabulazione; e che I...