Articoli

Caro Babbo Natale….

Le letterine a Santa Claus ci raccontano i desideri e le preoccupazioni dei nostri bambini Pubblicato su Moleskine Dicembre 2013 Se vogliamo conoscere e capire un bambino, non facciamogli domande, osserviamolo e impariamo a leggere i messaggi che egli ci invia, prestiamo attenzione a come si comporta da solo o in mezzo agli altri, seguiamolo con lo sguardo quando impugna uno strumento grafico, guardiamo le tracce che lascia sul foglio e i suoi disegni e impariamo a leggerli. Nel disegno possiamo individuare le sue paure, i suoi desideri e le sue emozioni. I bambini sono acuti osservatori, testimoni attentissimi della realtà e dei rapporti familiari e sono capaci di provare una vastissima gamma di sentimenti spesso incomprensibili per gli adulti.

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Presentazione libro “Per vie traverse”

Presentazione del Romanzo di Claudio Sergio Stazzone, Aula Magna Istituto Antonello, lì Messina 21 Aprile 2015, h. 18, 00 di Giuseppe Triglia.   INTRODUZIONE 1. Saluto tutti i presenti, gentilmente intervenuti stasera, quanti ci ospitano, tutti gli amici che ci onorano; e anche coloro che hanno voluto la mia, seppur modesta, partecipazione, scusandomi in anticipo per ciò che dirò e per come lo dirò: balbettando. Impresa ardua la mia: parlare del romanzo senza togliere il gusto della lettura, della scoperta, della curiosità, (dei colpi di scena); anzi dovrei contribuire col mio dire ad accrescerla, stimolarla, incoraggiarla. Potrei forse cavarmela prendendo a prestito dall’Ariosto; “le donne, i cavalieri, gli amori, le armi io canto” E tutto questo è il romanzo! Ma sono sicuro che non supererei indenne la serata e l’uscita. Allora proverò, chiedendo in anticipo venia a tutti, a provocare la vostra benevolenza e generosità nell’ascoltarmi, per l’esercizio di pazie...

Non chiamatela Scuola

“Non ammesso/a”. Da ieri migliaia di piccoli, potenziali, studenti di scuola materna a Roma hanno avuto la loro sentenza. Per loro non c’è spazio in una delle poche e malconce scuole che popolano le periferie della Capitale. Una scuola, quella dell’infanzia, piena di contraddizioni. Dove le maestre, come le colleghe della scuola primaria e secondaria, si confrontano con contratti precari e con strutture e luoghi di lavoro fatiscenti. Insegnanti che, nonostante queste premesse, devono avere la lucidità di gestire 25/30 bambini dai 3 ai 5 anni. Mondi dell’infanzia distanti tra loro, per età ed esigenze, che spesso devono convivere in piccole stanzette o in risicati ‘open-space’ dove mancano i più elementari sistemi di sicurezza. Per continuare a leggere l’articolo, clicca qui.  

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Lucio Piccolo un “pittore di poesia”

pubblicato su Moleskine Viviamo in una società dove la fama, il successo, la visibilità, il denaro e il potere sono spesso gli unici valori che ci vengono proposti, a cui molte persone aspirano per tutta la vita. Lucio Piccolo ha rappresentato certamente un’eccezione. Francesco Latteri Scholten, autore di numerosi articoli e saggi, dice di lui: un  “pittore di poesia”, le sue non sono parole, sono immagini, immagini scritte che hanno la bellezza di un quadro di grande autore. Lucio, figlio di Giuseppe, grande possidente terriero nell’area nebroidea, e della Contessa Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, viene alla luce il 27 ottobre 1901 in una Palermo trasognata e pomposa. Timidissimo e molto attaccato alla figura autoritaria della madre cresce nell’enorme palazzo di famiglia in Via Libertà.

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Foto – grafia di Oriana Fallaci

“Essere donna: una sfida che non annoia mai” pubblicato su Moleskine gennaio 2015 Una scrittrice, una giornalista, un’attivista, ma soprattutto una donna con la “D” maiuscola. Ci ha lasciato nel 2006, a 77 anni, dopo una vita vissuta intensamente fino all’ultimo, nonostante una malattia, che da tempo la divorava lentamente. Ha scritto dodici libri e ha venduto venti milioni di copie in tutto il mondo. Molte sue frasi sono diventate celebri come vere e proprie perle di saggezza e di riflessione. Pensando a lei, siamo portati a vederla come una combattente sempre in prima linea, sprezzante del pericolo, dotata di una straordinaria auto disciplina, di una determinazione e di una puntigliosità fuori dal comune. In realtà nel libro “Oriana una donna” (Rizzoli) prima e unica biografia autorizzata, scritta da Cristina De Stefano, scopriamo come la Fallaci sia stata nel privato, una donna delicata, fragile, dolce, romantica e allegra, con una personalità meno “monolitic...

Diritti in Ordine

Ho pagato. Oggi, con instancabile puntualità, ho consegnato 108 euro – cento otto euro – al Mio Ordine dei Giornalisti del Lazio. La quota associativa, richiesta annualmente, per non esercitare da abusivi la professione di giornalisti. Ho pagato, e da oggi sono nuovamente giornalista o almeno posso di nuovo dire di esserlo. Lo sono anche da precaria o disoccupata. Lo sono anche dopo che un giornale che riceve fondi pubblici per l’editoria, come “La Discussione – Quotidiano fondato da Alcide De Gasperi” (chissà cosa ne penserebbe De Gasperi del suo giornale, oggi), mette alla porta i collaboratori esterni per “scelte economiche superiori”.

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Roma, un capitale per la mafia

Da qualche giorno a Roma, nella Capitale intoccabile, alcuni si sono resi conto loro malgrado che esistono le mafie. Una realtà che forse per molti, tra comuni cittadini e istituzioni, non era riconoscibile. Perché parla in dialetto romano, perché non è catalogabile sotto un unico nome (‘ndrangheta, camorra, mafia…), perché colmando i tanti spazi vuoti lasciati dalle amministrazioni locali – e non solo – in tanti la sfiorano, ci parlano, le chiedono favori quotidianamente. E’ lì, pronta a creare posti di lavoro con una telefonata all’”amico” di turno. Pronta a fornire finanziamenti ad aziende del territorio, con la clausola di intascare almeno il 50% del finanziamento stesso pur non partecipando direttamente o apparentemente all’azienda.

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Precariato Istat a scadenza

Hanno ancora il fiato sul collo. Come tutti i precari, d’altronde. Ed essere precari della pubblica amministrazione non li ha tutelati più di altri. Così a distanza di più di un anno da quando avevo parlato con alcuni di loro, i precari dell’Istat continuano a non sapere cosa ne sarà del loro contratto perennemente in scadenza. Gli incontri, le tavole rotonde sono proseguite: l’ultimo incontro significativo dello scorso 31 ottobre ha di fatto imposto nuovi confronti tra l’amministrazione e i sindacati (qui il resoconto dalla giornata). 373 contratti agonizzanti per i quali nessuno è riuscito, e ha voluto, concretamente trovare una cura. Anche economica. Perché il timore, che segue alle tante promesse, è anche quello che non ci siano soldi sufficienti a prorogare i contratti fino al 31 dicembre 2020. Vite sospese, che nel frattempo mandano ugualmente avanti con professionalità interi settori dell’ Istituto di Statistica italiano. Una vicenda ancora attuale, da (ri)l...

Fata Morgana e le mafie (S)disonorate

“Le femmine hanno risorse, e le mie figlie che restano e parlano, le mie sorelle, diventano cataratte di parole, fermano i morti, acchiappano la vita, parlano, riparlano. Fiumi in piena sono”. Così Marica Roberto, attrice e autrice siciliana del potente testo teatrale “La Fata Morgana, fantasia su un mito”, fa memoria delle donne “sdisonorate” (citando il titolo del dossier dell’associazione DaSud, da cui trae spunto la piece). Donne libere, e per questo uccise dalle mafie, a cui il teatro ha ridato la parola. E un volto, quello del mito femminile di Fata Morgana che, dalle acque dello stretto di Messina alle tavole di legno del palco del Teatro Lo Spazio a Roma, ha fatto rivivere le sue “sorelle” morte ammazzate. Nove donne, delle oltre 150 vittime della criminalità organizzata, dai 14 ai 74 anni. Nove donne, del Sud ma anche del Nord. Nove donne accomunate dall’amore pulito per uomini sporchi, insudiciati dall’appartenenza a famiglie criminali e dalla convi...

Scrivere per Guarire

Quando la carta e la penna diventano medicina I ricercatori dell’Università di Aukland in Nuova Zelanda hanno dimostrato che la trascrizione degli stati d’animo negativi può letteralmente favorire la cicatrizzazione delle lesioni cutanee. Hanno provato che mettere nero su bianco le proprie emozioni favorisce e accelera la guarigione delle ferite non solo in senso metaforico e aiuta a combattere lo stress. Gli esperimenti sono stati condotti per diverse patologie ma in particolare sono state considerate le ferite da taglio e come riferito dal “Psychosomatic Medicine”, coloro che avevano messo per iscritto le loro emozioni sono guariti in metà tempo. Altri risultati recenti hanno confermato che un gruppo di malati sieropositivi ha visto diminuire drasticamente la propria carica virale in seguito ad alcune sessioni di scrittura espressiva. In una società dove l’utilizzo della scrittura sembra essere antico, quasi obsoleto, questa notizia non può che riempire di gioia noi...

Disoccupato, ma esisto

Di loro si parla poco, forse anche per esorcizzare le paure che la crisi attuale fa attecchire. Io dei disoccupati, e della disoccupazione, invece ne voglio parlare. Perché in questo dramma vivono 3,2 milioni di persone (Fonte Istat) che appartengono a tutte le generazioni, in età lavorativa. Uomini e donne, giovanissimi e over anta, con un diploma o un master in tasca, con o senza esperienza. Cittadini con la colpa di non avere un lavoro, quasi sempre non per colpa loro. Energie, professionalità o anche solo braccia costrette al riposo forzato. Cittadini dimenticati, dallo Stato e dell’opinione pubblica, di cui si sa poco. Tra loro ci sono padri e madri, giovani e non, che si vedono esclusi dal mercato del lavoro per età, per poca esperienza o perché l’azienda di turno non assume.

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Gesto grafico – gesto creativo

Pubblicato su Moleskine Anno 7 n. 10 ottobre 2014 L’espressione grafica caratterizza da sempre l’uomo. Numerosi sono stati nel corso dei secoli i sistemi grafici che hanno permesso agli uomini di comunicare fra loro, a partire dai segni e simboli primitivi fino ad arrivare alla nostra attuale scrittura latina, passando per la scrittura cinese, i geroglifici egiziani e i loro derivati, l’alfabeto semitico, la scrittura indiana, araba ecc e tutte queste scritture erano e sono altamente rappresentative delle civiltà delle diverse epoche, esprimono le “sensibilità” di questi popoli. Già dai tempi in cui viveva nelle caverne l’individuo ha sentito il bisogno di lasciare la propria traccia.

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