Monastero di Montevergine – Santa Eustochia Smeralda Califato

22 Novembre 2025
Ore 10:45
Monastero di Montevergine” Via XXIV Maggio, 161 – Messina

Adesioni e modalità Operative

Partecipazione:

limitata a circa 35-40 persone.

Prenotazioni

Mezzo chat WhatsApp “Adset Soci”; mezzo mail: associazione.adset@gmail.com; mezzo telefono: 3286955460, entro e non oltre lunedì 10 novembre.

Precedenza soci Adset e familiari. Tutte le prenotazioni saranno gestite in rigoroso ordine cronologico fino alla concorrenza dei posti disponibili.

Contributo spese organizzazione (offerta Monastero e altro)

€ 4,00 a persona da versare direttamente in loco (evitare di richiedere resto).

Appuntamento

Sabato 22 novembre 2025, ore 10,45 ingresso “Monastero di Montevergine” Via XXIV maggio, 161 – Messina

Note

Al termine della visita al Monastero, proseguiremo con un momento conviviale presso il Ristorante MarBelli. Vedi programma dettagliato trasmesso a tutti i soci separatamente oppure visionabile nel nostro sito web alla pagina: www.adset.it/eventi/

Poiché il ristorante ha una capienza massima di 30 persone, tutte le prenotazioni saranno gestite in rigoroso ordine cronologico fino alla concorrenza dei posti disponibili

Notizie storiche

La chiesa di Montevergine e Santa Eustochia

Il complesso religioso di Montevergine costituito dalla chiesa e dal monastero fondato da Santa Eustochia fu ingrandito e modificato diverse volte.

Dopo il terremoto del 1908, che risparmiò gran parte della chiesa dove è conservato il corpo incorrotto della Santa, fu restaurato l’edificio sacro e riaperto al culto nel 1929. L’interno risulta suggestivo per le imponenti e armoniose linee architettoniche e ricco per la presenza di molte tarsie marmoree.

Tra i manufatti più importanti che si conservano all’interno della chiesa vi è la grande tela dell’altare maggiore raffigurante la Madonna degli Angeli con S. Francesco e Santa Chiara, opera del pittore Giovan Battista Quagliata e datata 1658.

Di rilievo anche il quadro raffigurante San Francesco che riceve le Stimmate, opera ottocentesca, di Michele Panebianco e quello con San Biagio dipinto da Gaetano Corsini nel 1931.

Nei locali che conducono alla cappella superiore, che custodisce il corpo incorrotto di S. Eustochia, è possibile ammirare alcuni oggetti di grande interesse artistico e devozionale, manufatti liturgici in argento e tessuto e alcune reliquie della Santa Fondatrice del Monastero.

La chiesa è meta di continui pellegrinaggi provenienti soprattutto dalla Sicilia e dalla Calabria e costantemente è visitata dai messinesi, da sempre devoti della Santa Compatrona della Città.

Numerosi i personaggi illustri e i Santi che si sono recati in visita al luogo sacro.

Ancora oggi la comunità delle Clarisse, fondata da S. Eustochia, è attiva e rappresenta un’oasi di pace e spiritualità nel cuore di Messina.

Eustochia Calafato (al secolo Smeralda) nacque a Messina, da ricca e nobile famiglia,  il 25 marzo 1434, che in quell’anno era giovedì santo.

Sin da piccola, il padre Bernardo cercò di avviarla al matrimonio, secondo i costumi del tempo e occasioni di fidanzamento non le mancarono, per la sua bellezza e le buone condizioni economiche della famiglia.

Smeralda aveva 15 anni e mezzo, quando entrò a far parte delle clarisse di S. Maria di Basicò in Messina, assumendo il nome di suor Eustochia in onore di una discepola di S. Girolamo.

La ricerca della perfezione spirituale da parte della giovane suora si manifestò presto nel desiderio di voler vivere secondo lo spirito di primitiva osservanza della regola di S. Chiara, che vigeva, invece, in modo mitigato nel monastero che l’aveva accolta. Non potendo cambiare il tenore di vita a S. Maria di Basicò, maturò il desiderio di fondare un nuovo monastero.

Eustochia, superando ogni sorta di ostacolo che venne dall’interno del monastero di Basicò e dall’esterno, riuscì ad attuare il suo sogno.

Dietro bolla di Papa Callisto III poté adattare un vecchio ospedale a monastero e successivamente, ampliando una casa donatale dal suo grande benefattore    Bartolomeo Ansalone, poté realizzare il tanto sospirato Monastero di Montevergine, al tempo, unico monastero di primitiva osservanza in Sicilia.

Il giovedì 20 gennaio 1485, a mezzogiorno, si spense tra le sue consorelle, lasciando una diffusa fama di santà.

Tanti i miracoli verificatisi in vita e dopo la morte attorno alla Santa, primo tra tutti l’attuale integrità del suo corpo che a distanza di più di 500 anni dalla morte si regge in posizione eretta.

L’11 giugno 1988, Papa Giovanni Paolo II, tra una folla esultante, compì nella Città dello Stretto la canonizzazione della Santa messinese.

Relatore: Giacomo Sorrenti

Ha compiuto gli studi presso l’Istituto di Scienze Religiose di Messina S. Maria della Lettera, conseguendo la laurea con una tesi di Storia della Chiesa sul culto dell’Immacolata a Messina nei secoli 16° e 17°.
Ha completato gli studi presso Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – sede di Reggio Calabria – conseguendo la laurea con una tesi di Arte e Iconografia Cristiana sulle opere pittoriche raffiguranti S. Francesco di Paola nel territorio messinese.
Docente presso il Collegio S. Ignazio, ricopre l’incarico di Direttore della Pastorale del Collegio messinese, coordinando e promuovendo le attività educative e formative proposte dalla Compagnia di Gesù.
Impegnato nella promozione delle tradizioni religiose e del patrimonio artistico e culturale messinese, ha tenuto numerosi incontri con le scuole e con varie realtà associative trattando temi di storia locale.
È stato invitato come relatore in numerose occasioni come l’incontro, presso la Chiesa S. Maria Odigitria dei Siciliani a Roma, curato dall’Associazione Antonello da Messina, in cui ha parlato dell’antico affresco della Madonna della Lettera presente a Roma (26 maggio 2018).
È stato anche invitato ad offrire una riflessione storica e teologica sul caso di Edgardo Mortara, in occasione della proiezione del Film “Rapito” di Marco Bellocchio, all’interno del progetto “Diritti al Cinema” del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Messina (18 marzo 2024).

Negli ultimi anni si è occupato dello studio e della valorizzazione del seicentesco Bambinello di
P. Domenico Fabris.

Ha all’attivo diversi articoli, contributi e pubblicazioni come:
“Con Eustochia sulla via della Croce”; testo edito anche in tedesco.
“Fretum Sicilie – Messina e lo Stretto delle Meraviglie” (con AA. VV.).
“La Via del Terremoto – itinerario di riflessione e preghiera sul terremoto del 28 dicembre 1908”.
“La Chiesa di Pace – storia arte e devozione” (con AA. VV.).
“L’attraversamento dello Stretto di Messina di S. Francesco di Paola nell’iconografia”.

Ha curato mostre e promosso molteplici convegni come: “La Sindone e i rapporti culturali tra le città di Messina e di Torino”; “La presenza dei Gesuiti a Messina”; “La Dormitio Virginis della Vara”; “La Stele della Madonnina del Porto – nel 90° della sua realizzazione”.
Proveniente dal mondo del volontariato e dello Scoutismo (AGESCI) gli è stata riconosciuta la nomina a Capo con Brevetto internazionale.
Membro della Società Messinese di Storia Patria, ha costituito l’Associazione Culturale Messina Sacra, volta alla valorizzazione del patrimonio storico artistico della città di Messina.
Ha ricoperto l’incarico di Presidente del Centro Interconfraternale Diocesano.
Si occupa stabilmente dell’accoglienza dei visitatori della chiesa del Monastero di Montevergine ed ha tenuto numerose conferenze sulla Santa messinese Eustochia Smeralda Calafato.

Attualmente è impegnato nel primo censimento sistematico e schedatura dei Santuari di Sicilia, in collaborazione con il Collegamento Regionale dei Santuari.

È stato insignito, nel 2011, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, di Pubblica Benemerenza per l’intervento prestato a favore delle popolazioni terremotate de L’Aquila.
Ha ricevuto nel 2022 il premio “Alata Solertia” conferito presso l’Ateneo messinese dal “Movimento Nuova Presenza Giorgio La Pira”.
Nel 2024 gli è stato assegnato, dall’Unione Cattolica Stampa Italiana, il premio “Mons. Salvatore Camarda” per gli studi di storia religiosa.

È stato invitato ad illustrare le tradizioni religiose della città di Messina in alcune trasmissioni televisive: “Cartolina dal luogo della S. Messa domenicale” Rete 4 (2015); “Volti e storie dai Santuari d’Italia” TV2000 (2014); “A Sua Immagine” RAI UNO (2010); “Bel tempo si spera” TV2000 (2019); “Geo e Geo” RAI 3 (2024).
Negli ultimi due anni è stato chiamato a collaborare con la redazione della RTP per commentare, nella qualità di esperto, le dirette televisive delle processioni della Madonna della Lettera, della Vara e delle Barette.