La navigazione astronomica nel Mediterraneo antico: sulla rotta di Ulisse

La navigazione, arte antica più che scienza, unisce coraggio e ingegno umano: interpretare astri, venti e mare. Dall’Odissea nasce il primo trattato di navigazione astronomica.
La storia della navigazione è la storia dell’uomo, dei suoi dubbi, delle sue paure, ma anche della sua incrollabile forza di volontà, del desiderio di esplorare, di sfruttare al meglio le proprie risorse e conoscenze. Di andare oltre l’orizzonte. Il mare è sempre stato fin da subito un richiamo di viaggio irresistibile. Più che una scienza, la navigazione antica era un’arte basata sulle capacità di interpretare i fenomeni naturali e si basava sulla conoscenza profonda dell’imbarcazione e degli elementi naturali. Èun buon capitano colui che “conosce la descrizione delle coste, il moto degli astri e la scienza dei venti: in queste parole è riassunta tutta l’arte del navigare dell’antichità. In questo contesto l’Odissea diventa il primo trattato di navigazione astronomica.

Ha conseguito la maturità classica nel luglio 1963 presso il liceo “Tommaso Campanella di Reggio Calabria. Ha conseguito il 30 giugno del 1967 presso l’Università degli Studi di Messina la laurea in Matematica. Vincitrice del concorso a cattedra bandito con D.M. 1969 per l’insegnamento della matematica e fisica nei Licei. Ha frequentato con merito la Scuola di specializzazione in didattica della fisica presso l’università di Messina. Docente a contratto presso l’Università Mediterranea, dipartimento di Agraria, per l’insegnamento della disciplina Fisica. Ha pubblicato per la rivista nazionale: l’Astronomia” numerosi articoli di didattica della fisica e dell’astronomia con particolare riguardo alla programmazione modulare per l’introduzione dell’Astronomia e dell’astrofisica nel programma di Fisica, Dal 1969 al 1984 è stata docente di matematica e fisica presso il liceo Scientifico “Alessandro Volta di Reggio Calabria e dal 1984 al 2009 presso il liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria. È stata membro del CNPI ed in questo organismo membro supplente del Consiglio di disciplina. Attualmente responsabile scientifico del Planetario Pythagoras -Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Recentemente Il Senato accademico dell’Università della Calabria ha deliberato di conferirle il titolo di Dottore di ricerca honoris causa, su proposta del dipartimento di Fisica e del collegio di dottorato in Scienze e tecnologie fisiche, chimiche e dei materiali. Una decisione che premia una vita dedicata alla divulgazione scientifica, alla formazione dei giovani e alla promozione della cultura scientifica, in particolare nei campi della Fisica e dell’Astronomia.
La professoressa Misiano si è distinta per la lunga attività svolta nelle scuole e per la direzione del planetario Pythagoras di Reggio Calabria, diventato negli anni un centro di riferimento per studenti, insegnanti e appassionati.
Nel 2022, a ulteriore riconoscimento del suo valore umano e professionale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le ha conferito l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Ed ancora, le è stato intitolato l’asteroide 136100, scoperto nel 2003 dall’astronomo Fabrizio Bernardi, giusto riconoscimento a chi ha saputo impegnarsi, con dedizione e successo, allo studio e alla divulgazione dell’astronomia tra i giovani e tra i numerosi “figli delle stelle” che condividono la sua stessa passione, appunto, l’Astronomia.