Cappero

Cappero (Capparis spinosa L.), fam. Capparidaceae – In lingua siciliana: chiàppira

Il cappero (Capparis spinosa L.), gr. kápparis, lat. cappăre(m), arabo kabar, famiglia delle Capparidaceae, cresce spontaneo in tutto il bacino mediterraneo con predilezione su rocce e muri a a secco con forte contenuto calcareo; è una pianta eliofila e xerofila con limitatissime esigenze idriche.

     È un’essenza vegetale perenne, cespugliosa, con fusti legnosi prima eretti e poi striscianti o ricadenti; ha numerose piccole radici fascicolate;  sviluppa foglie alterne, rotondeggianti con margine intero, glabre o finemente pelose, coriacee, picciolate, di colore verde chiaro; porta alla base del picciolo due stipole trasformate in spine, che nella varietà inerme sono erbacee e cadono precocemente; produce fiori grandi, solitari,  ascellari, della durata di un giorno, posti su lunghi peduncoli, composti da quattro sepali verdi e da quattro petali bianco-rosati e da molti lunghi stami rosso-violacei, con ovario supero e con stimma sessile, assai decorativi e dotati di un profumo molto gradevole;  ha frutti a forma di cetriolini peduncolati verdi e rossastri a maturità, contenenti molti semi neri o giallastri di uno-due millimetri.

La pianta, che può raggiungere da quaranta a ottanta cm. di altezza e una lunghezza di rami fino a centocinquanta cm., generalmente, si sviluppa sui muri a secco o lungo le spaccature delle rocce, ma anche su terreno nudo, arido ed in coltivazione nei campi e giardini.

     Il cappero va in riposo vegetativo durante i periodi freddi, riprende in  primavera l’attività vegetativa, fiorisce in maggio e giugno ed anche in tarda estate-inizio autunno. 

       Le piante di cappero prediligono posizioni soleggiate con estati molto calde e  temperature fino ai 35-40°C e con inverni miti, anche se possono sopportare brevi periodi con temperatura fino ai -5° C.

Generalmente la pianta di cappero non  è colpita da parassiti, raramente gli afidi e le lumache e chiocciole, che possono essere eliminati con prodotti naturali e cioè piretro per i primi e apposite esce per le seconde

Il cappero comune inerme, anche se è essenza rupestre, si coltiva in piena terra, con moderate irrigazioni estive e concimazioni, ove ha sviluppo rigoglioso; si può adoperare anche come pianta ornamentale in giardini rocciosi oppure in vaso.

       La pianta si propaga per semi, che vanno seminati immediatamente al momento della raccolta dai frutti maturi o anche, preferibilmente,  in estate per talea di ramo legnoso di circa dieci cm, adoperando magari  delle polveri radicanti.

La raccolta dei boccioli si fa settimanalmente, di buon mattino, da giugno a novembre. Questi vanno poi lavorati il prima possibile perché il loro aroma si disperde con grande facilità quando sono esposti all’aria. Una volta raccolti si lasciano appassire per una giornata. Vanno poi posti sott’aceto, sotto sale o sott’olio. Possono anche essere raccolti e conservati alla stessa maniera i frutti, i quali hanno un aroma molto più intenso rispetto al bocciolo. Anche le foglie possono essere utilizzate, fresche, all’interno di gustose insalate oppure lesse.

Le vaie parti della pianta di cappero hanno proprietà aperitive, digestive, diuretiche, afrodisiache, antireumatiche, protettrici dei vasi sanguigni , antiemorroidali.

In cucina si adoperano i boccioli detti capperi ed anche i frutti immaturi denominati cucunci; entrambi hanno sapore intenso e piccante e si utilizzano integrali o per la preparazione di salse o condimenti.

L’infuso di fiori secchi o freschi  (dieci fiori in cinquecento ml. dii acqua) è adoperato per le pelli arrossate e per la fragilità capillare. Con le radici si preparano decotti curativi, utili per la depurazione di fegato e intestino

I capperi sono inseriti nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali  come prodotto tipico siciliano. Il cappero di Pantelleria ha ottenuto l’Indicazione geografica protetta (IGP) con Reg. CE n. 1107 del 12.06.96 Reg. UE n. 880 del 06.10.10. L’esclamazione capperi oppure  oh capperi! esprime stupore, meraviglia, sorpresa.

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