Gymnopilus penetrans (Fr.) Murrill (1912)

Un piccolo basidiomicete molto comune ed a larga diffusione territoriale, a tipica crescita lignicola nel periodo estivo-autunnale: Gymnopilus penetrans, protagonista della nostra “Riflessione Micologia”, si lascia facilmente riconoscere per la crescita di numerosi esemplari che spesso invadono, colonizzandoli, i tronchi di conifere in fase di degradazione.

Genere Gymnopilus P. Karst

Bidr. Känn. Finl. Nat. Folk 32: XXI (1879)

Al Genere, la cui specie tipo è Gymnopilus liquiritiae (Pers) P. Karst, appartengono basidiomi lignicoli a nutrizione saprotrofica, a crescita singola o cespitosa, omogenei, di taglia da piccola a grande, concappelloconvesso, non striato, con colori variabili da giallo ocra a giallo dorato a bruno aranciato, viscoso a tempo umido; imenoforo non asportabile formato da lamelle adnate (quando risultano inserite sul gambo per tutta la loro altezza) o appena smarginate (quando si inseriscono sul gambo formando una piccola ansa concava).  Il velo generale è sempre assente mentre in alcune specie rimangono tracce di velo parziale sotto forma di cortina o anello. Le spore in massa si caratterizzano per colorazione bruno-ruggine.

Gymnopilus penetrans (Fr.) Murrill

Mycologia 4 (5): 254 (1912)

Basionimo: Agaricus penetrans Fr.(1815)

Accentazione: Gymnopílus pénetrans

Etimologia: Gymnopilus da greco γυμνός (gymnós) = nudo e da πῖλος (pílos) = cappello, ovvero con il cappello, privo di ornamentazioni. Penetrans da pénetro, ovvero penetrante, per la capacità di penetrare nel substrato di crescita.

Posizione sistematica: classe Basidiomycetes, ordine Agaricales, famiglia Hymenogastraceae, genere Gymnopilus.

Principali sinonimi: Dryophila penetrans (Fr.) Quél.(1886); Flammula penetrans (Fr.) Quél. (1886); Naucoria penetrans (Fr.) Henn. (1898); Fulvidula penetrans (Fr.) Singer (1937); Flammula croceolamellata Pilát (1939); Flavidula croceolamellata (Pilát) Romagn. (1944).

Descrizione macroscopica

Cappello di piccole-medie dimensione (da 2 a 5-6 cm), inizialmente emisferico poi, verso la maturazione, convesso e, infine, disteso, spianato. Superficie asciutta, glabra, liscia, con colorazione variabile dal fulvo-giallastro al giallo-arancio fino ad arancione più o meno carico, tipicamente macchiata di rosso ruggine. Margine regolare, liscio, intero, acuto. Imenoforo a lamelle fitte, adnate o smarginate, inizialmente biancastre, poi gialline, tendenti a macchiarsi di rosso ruggine verso la maturazione. Gambo cilindrico, leggermente ingrossato alla base dove è ricoperto da fioccosità biancastra più o meno evidente, superficie striata, fibrillosa, di colore giallo chiaro, giallo-ocraceo; farcito all’interno; a volte con zona pseudoanulare di colore ruggine nella parte superiore. Carne sottile, tenace, biancastra nel cappello, crema nel gambo. Odore nullo. Sapore amaro.

Habitat

specie molto comune, lignicola, a larga diffusione territoriale, fruttifica fino a tardo autunno in numerosi esemplari spesso a crescita cespitosa che colonizzano tronchi e rami di aghifoglie (generalmente Pinus) in fase di degradazione.

Commestibilità

NON commestibile

Caratteri differenziali

Si riconosce con una certa facilità per la crescita in numerosi esemplari su residui degradati di conifere ed anche sulle pigne sparse sul terreno; per le piccole dimensioni; per il colore fulvo-giallastro; per le lamelle chiazzate di rosso ruggine negli esemplari adulti.

Specie simili

  • Gymnopilus hibridus(Gillet) Maire (1933)

Differisce per l’assenza di chiazze colore ruggine sulle lamelle; per le tracce residuali di anello cortiniforme sul gambo; 

  • Gymnopilus sapineus (Fr.) Murrill (1912)

Differisce per il cappello fibrilloso-squamuloso; per le lamelle di colore giallo oro; per il gambo di colore giallastro con sfumature brune verso la base assottigliata e ricoperta da residui velari cortiniforme.

  • Gymnopilus spectabilis (Weinm.) A.H. Smith (1949)[nome corrente Gymnopilus junonius (Fr.) P.D. Orton (1960)]

Specie che spesso raggiunge dimensioni notevoli, si possono confondere solo gli esemplari di piccole dimensioni che, in ogni caso, si distinguono per la presenza di anello sul gambo e per la tipica crescita su aghifoglie.

  • Hypholoma fasciculare (Huds.) P. Kumm.1871

Differisce per la tipica crescita cespitosa; per la colorazione del cappello appiattito con colorazione più gialla; per le lamelle di colore verdastro.

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Foto: Angelo Miceli

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Bibliografia di approfondimento

  • Consiglio Giovanni, Papetti Carlo, 2003: Atlante Fotografico dei Funghi d’Italia, Vol. 2 (prima ristampa). A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici, Trento. I
  • Boccardo Fabrizio, Traverso Mido, Vizzini Alfredo, Zotti Mirca – 2008: Funghi d’Italia. (ristampa 2013). Zanichelli, Bologna. I 
  • Della Maggiora Marco, Pera Umberto, 202: Funghi in Toscana. AGMT (Associazione Gruppi Micologici Toscani). La Pieve Poligrafica, Villa Verrucchio (RN). I
  • La Chiusa Lillo, 202: Guida ai funghi d’Europa. Il Castello Srl, Cornaredo (MI). I
  • La Spina Leonardo, 2017: Funghi di Sicilia Atlante illustrato. Tomo II. Eurografica, Riposto (CT) – I
  • La Spina Leonardo, Signorino Carmelina, 2018: I funghi di Santo Pietro, antico bosco di Sicilia. Eurografica S.r.l. Riposto (CT). I
  • Moser Meinhard, 1980: Guida alla detrminazione dei funghi. Art Grafiche Saturnia. Trento, I
  • Oppicelli Nicolò, 2020: Funghi in Italia. Erredi Grafiche Editoriali. Genova. I 

Sitografia

  • MB (ultima consultazione, febbraio 2022), Mycobank database. Fungal databases, Nomenclature e Special Banks. www.mycobank.org
  • MicologiaMessinese (ultima consultazione, febbraio 2022) www.micologiamessinese.it